La settimana di Daily Muslim, 09-15.02.2020

Daily-Muslim

Al termine di una settimana importante per gli Stati Uniti d’America, e di riflesso per tutto il mondo, il direttore Andrea Aufieri provava a fare il punto sull’incredibile vantaggio che il presidente Donald Trump riesce a ottenere in sprezzo ai diritti umani, civili e sociali.

In concomitanza con il triste anniversario, il quarto, dalla scomparsa di Giulio Regeni, un altro brutto affare mette insieme Italia ed Egitto, con l’arresto al Cairo di Patrick George Zaki, ricercatore egiziano all’Università di Bologna. Nell’intervista al portavoce italiano di Amnesty emergono molte ombre sullo spionaggio che è stato possibile compiere online e offline in Italia.

Molte le battaglie sociali e umanitarie che coinvolgono il mondo musulmano e non solo emerse questa settimana. La dirompente campagna italiana #hijabfreechoice , gli annunci dell’Onu sulle mutilazioni genitali femminili, la crisi sanitaria in Yemen, la straordinaria esperienza del clown Il Pimpa. Abbiamo dato conto, inoltre, della terribile contraddizione irachena della contrapposizione tra fratelli sciiti.

La nostra Elena Nicolai ha testimoniato con alcune videointerviste la scelta di alcuni studenti italiani di completare a Tunisi la loro alta formazione.

Importanti novità nella sezione della Finanza islamica: mentre la Nigeria prepara il suo primo Expo Halal, registriamo un interesse crescente delle banche a conformarsi alla Sharia, e proprio il rappresentante di una delle più grandi banche di questo tipo in Malesia, MayBankIslamic, ha annunciato una visita in Puglia per stringere importanti relazioni e investimenti bilaterali.

Per la sezione della cultura non possiamo non riprendere, con una certa commozione, la notizia dell’avvio dei lavori per il nuovo Museo Nazionale Afghano: “Una nazione sopravvive quando sopravvive la sua cultura”, recita la scritta all’ingresso del nuovo edifico, costruito da uno studio di architetti spagnolo.

Con un momento tenero e al tempo stesso emozionante, Raffaello “Yazan” Villani congeda i suoi epici racconti da Gaza.

Lo stesso Villani ci introduce nella ricchezza della lingua italiana tra etimoloigie mediorientali e arabismi.

 

Facebook Comments Box