La settimana di Daily Musilim, 16-23.02.2020

Daily-Muslim

Nella settimana in cui il nuovo coronavirus diventa davvero un’emergenza globale, come previsto dai virologi, sono scoppiati i primi casi in Italia, per un problema da affrontare senza panico.

Quello del coronavirus, comunque, non dovrebbe essere in prima pagina ogni giorno come invece dovrebbe il problema delle politiche per l’infanzia, secondo l’agghiacciante report dell’Unicef in collaborazione con la rivista scientifica Lancet.

Un’altra notizia ha avuto a nostro avviso troppo poco spazio, almeno in Italia: i connotati da destra estrema della terribile strage di Hanau in Germania.

Sia le dinamiche alla base della strage, sia quanto è avvenuto poi, giustificano con evidenza la nostra scelta di sottolineare l’appartenenza religiosa delle persone che hanno salvato un ragazzino scivolato nel Po a Piacenza.

Dopo almeno 18 mesi di rinvii, come anticipato a gennaio da Daily Muslim, arriva finalmente la lista Onu delle aziende che traggono vantaggi dagli insediamenti israeliani illegali in Palestina.

Un altro elenco, la cosiddetta Karakax List, sforzo investigativo di numerose testate internazionali, certifica la realtà della persecuzione dei musulmani uiguri in Cina.

Questa settimana ha visto l’inasprirsi del conflitto civile in Siria, perché sia la Turchia che la Russia hanno alzato la voce. Quali scenari si stagliano intorno alla presa o alla resistenza di Idlib?

Dolorose e sentite le parole dell’ex imam della Grande Moschea di Makkah: “esattamente come i politici. anche i sapienti possono commettere errori nelle loro fatwah e nei loro sermoni”.

E a proposito della vita nei paesi islamici, molto ha fatto discutere la decisione dei sauditi di permettere alle donne di prendere parte ai giochi di carte.

Restando in tema di costume, abbiamo dato la notizia che è italiano il primo marchio di cosmesi interamente halal.

Una grande notizia per la cultura musulmana in Italia: nascerà l’11 marzo a Roma la prima Accademia Islamica con programmi riconosciuti.

Tra bellezza e conoscenza, sono sempre di più gli studenti che completano la loro formazione e trovano anche lavoro a Tunisi provenendo dai principali paesi europei.

È possibile curare le ferite aperte di un paese come l’Iraq grazie all’arte? Uno studente ci ha provato, dipingendo le facciate di una strada di Mosul come quelle della Perla Blu del Marocco.

Facebook Comments Box