Ex imam della Grande Moschea a Makkah: anche noi possiamo sbagliare

L’ex imam della Grande Moschea di Makkah: Sheikh Adel Al-Kalbani, ha riconosciuto che anche chi è stato per anni il vertice dei sapienti che ruotano a Makkah, possono commettere errori nelle loro fatwah e nei loro sermoni.

Ha affermato che un imam, o un sapiente, può fare errori come li fanno i politici: “Può essere convinto di qualcosa e lo sostiene, e dopo un po’ può cambiare idea perché le sue convinzioni sono cambiate”. Lo ha riferito all’agenzia stampa saudita Rotana.

Il principe Muhammad bin Salman con la Vision 2030 sta rivoluzionando il mondo saudita, e di conseguenza, molti clerici, termine non consono per indicare gli aimmatun (plurale di imam), poiché non sono classificati come l’ordine clericale intesi nella religione cattolica, stanno riscontrando molti cambiamenti che vanno a cozzare con molte sentenze giuridiche espresse nel passato in riferimento a fatti della vita giornaliera dei musulmani.

Una delle cose che sta subendo molti cambiamenti riguarda i diritti delle donne, che in precedenze in Arabia Saudita erano tutt’altra cosa. Diritto al lavoro, al viaggiare da sole, alla guida, tutte cose che sono cambiate in pochissimo tempo. Lo stesso Al-Kabani, nonostante il suo principe e futuro re le sta rivoluzionando, lui non accetta pienamente, o non nega sue precedenti sentenze a riguardo: “Una donna può andare al lavoro assicurandosi di preservare la sua dignità, ma non è adatta per ogni lavoro”. Per il divieto caduto della suddivisione di sessi egli dice che è meglio: “Non mettere benzina vicino al fuoco”, potrebbe esplodere secondo lui.

A queste sue dichiarazioni, le donne saudite hanno preso d’assalto i social esprimendo la loro rabbia contro di lui: su Twittter  c’è chi scrive: “Avete rovinato le nostre vite con le vostre fatwa maledette e ancora subiamo ingiustizie a causa loro.”

Altre ragazze scrivono: “Sei stato parte di Sahwa -(un movimento salifita estremo che ha goduto di molto potere in Arabia Saudita)- che è stato la causa principale della nostra sofferenza; non ti perdoneremo fino al giorno del giudizio. Se avessi qualche decenza compenseresti le donne di cui sei stato causa della loro sofferenza”.

Più che rivedere le proprie posizioni ammettendo i propri errori, crediamo che sia l’adeguarsi al nuovo potere che vuole cambiare le cose, e quindi per rimanere a “galla”, bisogna adeguarsi per essere ben voluto.

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