Il vincitore dell’ “hajj crowd management award” colma il divario nell’uso di big data ed intelligenza artificiale

Nel 2015, una fuga precipitosa ed incontrollata ha ucciso almeno 717 pellegrini hajj e ne ha ferite altre centinaia. L’incidente è avvenuto mentre i pellegrini stavano eseguendo la simbolica lapidazione del diavolo al jamarat di Mina, appena fuori la Mecca. In quell’anno, 1,95 milioni di musulmani erano in Arabia Saudita per eseguire l’hajj.

Controllare una folla di milioni di persone che eseguono rituali religiosi nello stesso luogo e nello stesso momento è una delle principali responsabilità dell’Arabia Saudita per l’hajj. Oggi, tale rito viene eseguito manualmente, con i funzionari che usano esclusivamente la propria vista per monitorare la folla, tenere le persone separate e osservare i segnali che possono portare alla congestione.

Ma nonostante la loro formazione ed esperienza, questi gestori di folla non avrebbero il tempo di reagire qualora rilevino segnali di pericolo un paio di minuti prima che un incidente possa potenzialmente avvenire.

L’anno dopo il tragico evento di Mina, il governo saudita ha lanciato la sua Vision 2030, il piano generale per diversificare la forte dipendenza del paese dagli idrocarburi e che ha posto la tecnologia al centro dell’innovazione e del progresso.

Da allora, c’è stata una spinta a trovare soluzioni funzionali a mantenere i pellegrini al sicuro, cosa assolutamente necessaria, considerando l’obiettivo del governo di accoglierne circa 5 milioni entro il 2030.

Alla prima edizione del challenge della King Abdullah University of Science and Technology (KAUST) per le soluzioni hajj e umrah, una nuova piattaforma tecnologica ha battuto altri dieci finalisti per vincere il primo milione di riyal ($ 266.665) nella categoria “gestione della folla“.

La soluzione sviluppata dalla società saudita FirstCity integra intelligenza artificiale e dati in tempo reale per anticipare le dinamiche e il comportamento della folla durante l’hajj. Utilizza analisi avanzate per dare un preavviso di un’ora affinché i gestori della folla reagiscano, consentendo un intervento tempestivo e prevenendo incidenti gravi.

“Quello che abbiamo proposto è una piattaforma unificata per monitorare la folla e analizzare i dati sulla mobilità per la folla”, ha detto a Salaam Gateway il dott. Emad Felemban, co-fondatore dello sviluppatore di soluzioni software FirstCity.

“Guardando la tecnologia disponibile in questo momento, c’è una grande lacuna nell’uso dei big data e dell’intelligenza artificiale nell’ambito della gestione della folla, anche se ce n’è una grande necessità”.

L’idea alla base della raccolta di risorse digitali e dell’applicazione di analisi avanzate è quella di essere in grado di prevedere la situazione della folla nel prossimo futuro, dove sarà ed a che ora un eventuale incidente potrebbe verificarsi.

La previsione sarà resa possibile dalla personalizzazione e localizzazione che l’azienda ha applicato alla piattaforma, sulla base della sua vasta conoscenza dell’ambiente hajj, composto da persone provenienti da molti contesti, culture, nazionalità e gruppi di età diversi, ma uniti da un’unica fede.

Nel 2019, ad esempio, 1,86 milioni di pellegrini provenivano da fuori, 211.003 erano sauditi e 423.376 erano cittadini non sauditi residenti nel Regno, secondo i dati dell’Autorità generale per le statistiche.

Per eseguire l’hajj, tutti devono recarsi in un determinato luogo, in una certa data e ora. Ciò significa che la folla di circa due milioni di persone deve spostarsi da un luogo all’altro per eseguire il proprio rituale in un modo specifico. Questo rende l’hajj totalmente diverso dagli altri eventi.

Proprio a causa dell’unicità del pellegrinaggio, una tecnologia che viene utilizzata in altre parti del mondo non può essere applicata direttamente, il che rende la soluzione di FirstCity unica nel suo genere.

Infatti, il nuovo software di gestione della folla ha incorporato una metodologia di pianificazione, che è stata utilizzata negli ultimi 60 anni, in particolare nel settore dei trasporti. L’azienda ha personalizzato l’algoritmo per soddisfare le esigenze e le preferenze dei pellegrini durante l’esecuzione del jamarat, il rituale finale dell’hajj.

In pratica, conoscendo la capacità, le preferenze dei pellegrini, la psicologia e lo stato della folla in tempo reale e mettendo tutte queste informazioni in un’unica equazione, sarà possibile prevedere con una certa precisione dove sarà la congestione.

La piattaforma, inoltre, utilizzerà anche le risorse digitali di cui dispongono le diverse agenzie governative e aggiungerà un ulteriore livello di analisi e intelligenza artificiale per creare informazioni che possono essere utilizzate per il processo decisionale.

FirstCity riceverà ora il supporto di cui ha bisogno per accelerare lo sviluppo della sua soluzione di gestione della folla. Vincere la sfida KAUST dà, infatti, diritto all’azienda di ricevere assistenza, tutoraggio e coaching dall’assistente di terra aeroportuale Saudi Ground Services, e può anche presentare la propria soluzione a potenziali sponsor, nonché iscriversi al programma globale Microsoft per le startup e all’Acceleratore Microsoft Growth X Virtual.

ALTRE SOLUZIONI TECNICHE

FirstCity è ormai un professionista nello sviluppo di tecnologie per il pellegrinaggio, poiché lavora a progetti per il Ministero dell’Hajj e dell’Umrah dal 2011.

Una delle soluzioni sviluppate dall’azienda nel 2019, che è attualmente attiva, è Tafweej, una piattaforma basata su cloud in grado di gestire e programmare i movimenti dei pedoni, che si trovano a piedi, o su autobus e treni, attraverso algoritmi di ottimizzazione intelligenti.

Il ministero hajj e umrah utilizza anche altre soluzioni sviluppate internamente o da altre società.

Un’app molto utilizzata è Eatmarna, lanciata nel settembre 2020 dal ministero in collaborazione con l’Autorità saudita per i dati e l’intelligenza artificiale. L’app consente alle persone di richiedere un permesso per l’umrah durante il periodo della pandemia ed è stata finora utilizzata da oltre 15 milioni di persone.

Un’altra soluzione che si è rivelata particolarmente vincente è la smart card, distribuita ai pellegrini nel 2020 dopo una prova nell’anno precedente. Il suo utilizzo continuerà ad essere ampliato nel 2021, secondo quanto dichiarato da un portavoce del Ministero dell’Hajj e dell’Umrah.

La tessera indossabile memorizza le informazioni personali, mediche e residenziali dei pellegrini, consentendo loro di essere facilmente identificati. Si collega ad un’app sui telefoni dei pellegrini, consentendo alla carta di guidarli alla loro residenza nei luoghi sacri e offre loro un modo per contattare il leader del gruppo e fare richieste speciali per i pasti.

Tale strumento ha svolto un ruolo importante durante la “pandemia hajj” del 2020, che è stata drasticamente ridotta a 1.000 pellegrini, già residenti nel regno. Ha consentito al governo di accedere rapidamente alla storia medica dei pellegrini, di monitorare i loro movimenti e di garantire il rispetto della quarantena obbligatoria.

Il ministero dell’Hajj e dell’Umrah sta attualmente monitorando la curva della pandemia per prendere una decisione sulla quota per hajj 2021, augurandosi di poter accogliere un numero maggiore di fedeli, rispetto al precedente anno.

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