Super Tuesday, verso il nome di chi sfiderà Trump negli Usa

LAS VEGAS, NEVADA - FEBRUARY 19: Democratic presidential candidates (L-R) former New York City Mayor Mike Bloomberg, Sen. Elizabeth Warren (D-MA), Sen. Bernie Sanders (I-VT), former Vice President Joe Biden, former South Bend, Indiana mayor Pete Buttigieg and Sen. Amy Klobuchar (D-MN) (R) participate in the Democratic presidential primary debate at Paris Las Vegas on February 19, 2020 in Las Vegas, Nevada. Six candidates qualified for the third Democratic presidential primary debate of 2020, which comes just days before the Nevada caucuses on February 22. (Photo by Mario Tama/Getty Images)

Mancano otto mesi esatti alle elezioni presidenziali del prossimo 3 novembre ed è arrivato il giorno del Super Tuesday. Si vota in 14 paesi degli Stati Uniti e il vincitore di questa grande elezione primaria avrà ottime possibilità di essere colui o colei che si opporrà a Donald Trump, di cui abbiamo analizzato le fortissime chance di rielezione (economia connessa al nuovo coronavirus permettendo) e che nei Repubblicani ha a che fare con un anonimo Bill Weld.

I candidati che si sfidano per rappresentare il partito alle elezioni presidenziali sono sei: Bernie Sanders, Joe Biden, Michael Bloomberg, Elizabeth Warren, Tulsi Gabbard e Amy Klobuchar. Domenica si è ritirato il nome emergente tra i moderati, Pete Buttigieg, primo candidato dichiaratamente omosessuale, che ha deciso di sostenere l’altro grande moderato, Joe Biden, vicepresidente dell’esperienza di Obama e dato per favorito prima di inanellare alcuni fiaschi e sorprendere poi con il trionfo in South Carolina.

Come funziona il Super Tuesday? Dal Wall Street Journal apprendiamo che “ogni Stato ha diritto di decidere il giorno delle primarie ma a partire dalle Presidenziali del 1984 è sorto l’uso di unificare in alcuni giorni dell’anno la votazione in più Stati e di farlo di martedì, i cosiddetti super tuesday. Per le primarie del 2020 il primo Super Tuesday è previsto per il 3 marzo, mentre l’ultima tornata elettorale è quella democratica il 16 giugno nel Distretto di Columbia (Washington). l Congressi nazionali si terranno in estate con i Democratici che l’hanno messo in agenda dal 13 al 16 luglio 2020 a Milwaukee, mentre i Repubblicani dal 24 al 27 agosto a Charlotteville”. Per la prima volta quest’anno al Super Tuesday partecipa anche la California, e poi Alabama, Samoa, Arkansas, California, Colorado, Maine, Massachusetts, Minnesota, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Texas, Utah, Vermont, Virginia.

Ci vorranno almeno 24 ore perché si concludano le votazioni in tutti gli stati.

Il favorito per la corsa alla nomina dei dem era Joe Biden, che però non sembra brillare più di tanto come era accaduto nel 2016 a Hillary Clinton, che era poi incappata in una sconfitta che nessuno avrebbe potuto preventivare. Venendo più o meno da un modello simile, Biden non sembra più incontrare la fiducia degli elettori democratici. C’è molto affetto nei confronti di Bernie Sanders, ma i suoi avversari lo dipingono come un socialista, aggettivo che, sebbene molto più edulcorato che in Europa, non piace proprio agli statunitensi. Oggi esordisce ufficialmente anche il miliardario Bloomberg, proprietario di un famoso broadcast e già sindaco di New York. Proprio la sua prestigiosa esperienza politica, però, è anche il suo tallone d’achille, viste le disposizioni anticrimine che predispose ai suoi tempi e che portarono a forti discriminazioni razziali. Non un buon biglietto da visita per una fazione politica che raccoglie generalmente ampia parte del consenso delle minoranze.  Tra gli altri, quella che sembra avere più chance è la senatrice del Massachusets Elisabeth “Liz” Warren, fautrice di un’interessante politica di tagli fiscali, che però si è distinta più per aver fatto del “fuoco amico” su Sanders che per aver avanzato proposte nei dibattiti televisivi e questo stile sembra averle inimicato quello che prima era un ampio consenso.

 

 

 

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