Oro nella 20 km a Tokyo20 del fratello Massimo Stano

Oro Tokyo 20
Massimo Stano, oro nella 20km a Tokyo 2020

Un oro che l’Italia non si aspettava, il nostro maratoneta di punta non è stato presente in queste Olimpiadi per le traversie avute e l’Italia partecipava con altri atleti tra cui Massimo Stano, pugliese di Palo del Colle e sportivo maratoneta dal 2003.

È la medaglia n°7 a Tokyo 2020 per la nazionale italiana quella di Massimo, la più inaspettata. L’atleta nel suo palmares aveva ottenuto un argento a Tampere agli Europei under 23 nel 2013 e un quarto posto agli Europei di Berlino nel 2018 ottenendo il suo miglior tempo di 1ora 20 minuti e 51 secondi, per poi arrivare a questa medaglia con 1h21’05”.

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Massimo Stano è salito alle cronache oltre alla meritatissima medaglia vinta con forza e volontà allungando nell’ultimo tratto di gara, ma anche perché ha accettato l’Islam cinque anni fa prima di sposare la moglie di origine marocchine anche lei fondista.

Tutti i media scrivono della sua storia dalla conversione al matrimonio, alla nascita della figlia Sophie, cui ha dedicato la vittoria all’arrivo sul traguardo portando l’indice in bocca, sino alla medaglia d’oro.

Noi vogliamo ricordare la sua grande impresa, gli ultimi 12 minuti della maratona capaci di travolgere tutti, dai tifosi che lo seguivano ai corridori che non hanno mantenuto il suo passo travolgente: dal quindicesimo chilometro, Stano stacca il gruppo e si pone innanzi a tutti e va. Alla vista del traguardo, l’ultimo chilometro parte da solo come un razzo e va davanti da solo, sicuro del suo oro, ripetendo probabilmente, il suo mantra.

Lo ricordiamo così perché noi conosciamo il valore di ognuno senza etichettare o enfatizzare la sua scelta religiosa, politica o di vita. Massimo per noi è un fratello che ha accettato l’Islam per la sua salvezza, ma continua ad essere un italiano, un uomo, uno sportivo che fa sacrifici per rendere grande la sua terra, la sua nazione, lo sport e la sua fede..

Massimo dice: “Mi sono ripetuto all’infinito ‘sono il più forte‘. Prima del via e poi in gara, ‘sono il più forte, facciano quello che vogliono io resto il più forte’ “. Infatti la sua carica e convinzione gli ha dato ragione.

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In conferenza stampa Massimo continua: “Una gara durissima, caldo e umido come piace a me, ci ho sperato perché io in queste condizioni soffro meno degli altri. Non ho mai ottime sensazioni, anzi, abbiamo frenato con gli allenamenti per un’infiammazione quindi ho dovuto compensare con l’aspetto mentale. I successi avuti in passato mi hanno dato la giusta carica; non ci credo ancora, mi sa che non vado a dormire perché non mi voglio svegliare e scoprire che non è vero niente”

Invece, grazie a Massimo, ora gli ori dell’atletica sono tre come successe a Mosca 1980 e a Los Angeles 1984. E ancora le Olimpiadi non sono finite.

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