Erdogan e Al Thani dal palco dell’ONU tuonano contro Israele

L’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, ha usato parole pesanti contro lo stato di occupazione durante il suo discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, incolpandolo le politiche sioniste dell’aggressione alla Striscia di Gaza e Gerusalemme Est.

“Quest’anno abbiamo assistito a numerose violazioni israeliane nella Gerusalemme est occupata e al ripetersi di attacchi alle santità islamiche e cristiane, in particolare alla moschea di Al-Aqsa durante il mese sacro del Ramadan, e al sequestro di case palestinesi nel contesto della giudaizzazione e degli insediamenti.”, sono le parole dell’emiro.

 “Una pericolosa escalation militare è avvenuta nella Striscia di Gaza che ha causato centinaia di vittime tra civili disarmati, aggravando la già disastrosa situazione umanitaria nella Striscia”.

Ricordiamo le 279 vittime palestinesi uccise dai sionisti assassini, inclusi 69 bambini e 40 donne e ferendone altri 1.910.

Al Thani ha affermato che la comunità internazionale ha la responsabilità di mediare “una soluzione globale, giusta e pacifica della causa palestinese stabilendo uno stato palestinese”.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha denunciato, nel suo intervento sempre alle NU, l’oppressione israeliana sui palestinesi e le violazioni nella Gerusalemme occupata.

“Vi è la necessità di rilanciare il processo di pace e di sperare in una soluzione a due Stati il ​​prima possibile senza ulteriori indugi”. Ha detto Erdogan. “La pace e la stabilità in Medio Oriente sono impossibili finché l’oppressione dello stato di occupazione contro il popolo palestinese continua, le politiche di occupazione, annessione di terre e insediamenti illegali devono finire il prima possibile”.

Erdogan ha condannato le violazioni israeliane dello status internazionale di Gerusalemme e della santità del complesso della moschea di Al Aqsa, uno dei luoghi più sacri dell’Islam.

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