Porta a porta: scontro tra i due ambasciatori

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Porta a porta su Rai1

Ieri sera(ndr) è andato in onda uno dei programmi di punta di Rai1Porta a porta“, condotto da Bruno Vespa, programma che si registra il giorno e va in onda la sera e di solito tratta di tematiche che possono interessare l’opinione pubblica o di rilevanza storico-politico-sociale del momento.

Ospiti della puntata sono stati l’ambasciatore della Palestina in Italia S.E. Abeer Odeh e quello dell’entità sionista. Come  si  prevedeva  l’incontro non è stato certo un esempio di rispettabilità, ma uno di quelli spettacoli, che sembra piaccia tanto agli italiani: sfottò e accuse senza ascoltare l’altro.

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Tutto parte dalla ineducazione di quello sionista che immediatamente attacca la signora ambasciatrice, non curante, come è solito degli israeliani, della galanteria verso le donne: “Ma la collega è qui ma chi rappresenta, lo stato della Palestina o lo stato islamico di Hamas?”. Inopportuno e classico tentativo che è solito ormai di questa gente: accusare violentemente per poi ritirarsi aspettare la reazione e dare la colpa della violenza all’altro.

È il classico  modus operandi di queste persone, come è successo all’inizio di questa escalation di guerra,  dovuta all’assalto della polizia e dell’esercito sionista agli  abitanti di Sheykh Jarrah e l’entrata nella moschea senza rispetto per interrompere e disturbare le celebrazioni del Ramadan. Per poi dare la colpa ad Hamas per il lancio di razzi. E i “baccaloni” occidentali ogni volta ci cascano ancora repressi per le colpe di un pazzo malato tra l’altro aiutato da certe elite nella sua orrenda opera di onnipotenza.

Lo scontro è proseguito con parole forti: “Non siamo qui per parlare di  Hamas,  ma dell’aggressione di Israele contro  la Palestina, dell’occupazione israeliana, delle violazioni delle leggi internazionali”, ha replicato Odeh.

L’ambasciatrice calca il discorso sulla violenza scaturita da parte dell’entità sionista e dei suoi coloni ai palestinesi di Sheykh Jarrah, e Hamas ha risposto a quello che era diventato ormai una caccia all’uomo da parte degli razzisti israeliani con il grido “Morte all’arabo”.

L’ambasciatore israeliano ha iniziato ad alzare la voce dicendo che erano bugie interrompendo Odeh e dimostrando non conoscenza delle regole internazionali della diplomazia. Le accuse sono proseguite sino a quando l’ambasciatore palestinese ha abbandonato lo show televisivo tra le accuse di quello israeliano che irrispettoso urlava alla Odeh di imparare la storia.

La  storia dice, signor ambasciatore israeliano,  che Israele  ha ben 170 e passa risoluzioni  dell’ONU che ha categoricamente mai accettato e seguito, la storia dice che Israele sionista occupa in continuazione le terre palestinesi contribuendo alla continua diaspora, la storia  dice che l’entità sionista vieta il ritorno a casa dei palestinesi scappati o espulsi mentre incentiva l’accettazione degli ebrei da tutto il mondo.

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La storia dice che ogni volta che i sionisti hanno attaccato i palestinesi hanno sempre rubato pezzi di terra con la scusa della sicurezza, che i sionisti israeliani hanno sempre non mantenuto l’accordo di tregua per poi accusare Hamas o qualsiasi altro “nemico” (si perché per i sionisti israeliani tutti i non ebrei puri sono nemici: goym), come  è successo ieri sulla spianata delle  moschee, dove l’esercito assassino di civili ha invaso lo spazio antistante lanciando lacrimogeni e sparando proiettili di gomma.  Praticamente nulla è cambiato per loro, stanno solo aspettando che qualcuno reagisca per poter ripetere il tutto e accusare come sempre fanno gli “altri” di essere violenti e attaccare i poveri israeliani indifesi. Vero Eydar?

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