Omicidio Soleimani, Pompeo (Usa): misura di de-escalation

Si è conclusa poco fa l’audizione di Mike Pompeo,  segretario di stato Usa, riguardo al processo decisionale che ha portato all’assassinio del capo dei pasdaran iraniani Qassem Soleimani. Pompeo ha riferito di fronte alla commissione Affari esteri del Congresso Usa alla Casa Bianca. L’ufficio stampa del segretario ha rilasciato un fascicolo ai media, contenente il testo del discorso che il braccio destro di Trump avrebbe tenuto al Congresso: “La rimozione di [Soleimani] dallo scenario iraniano è stata una misura di de-escalation”, dirà Pompeo al comitato, secondo le sue osservazioni preparate. “La sua morte ha ridotto il rischio per il nostro personale all’estero e ha chiarito che siamo pronti e in grado di imporre costi ai nostri avversari se ci minacciano o ci attaccano”.

Il democratico Gerry Connolly, della commissione Affari esteri, ha dichiarato che “è sempre importante occuparsi delle conseguenze non intenzionali e della violenza che si diffonde in tutta la regione in seguito agli atti del governo Usa”.

Il presidente Donald Trump e alti funzionari dell’amministrazione hanno fornito spiegazioni mutevoli per l’attacco di droni del 3 gennaio che ha ucciso Soleimani e altri all’aeroporto di Baghdad, in Iraq.

Il primo ministro iracheno Adil Abdul Mahdi aveva detto al parlamento iracheno che avrebbe dovuto incontrarsi con Soleimani la mattina in cui il generale iraniano era stato ucciso e che Soleimani stava portando la risposta iraniana a un’iniziativa diplomatica irachena per favorire i colloqui tra Riyadh e Teheran.

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