Le tombe che cancellano il “tripudium”. Il libro di uno studioso autodidatta

Tombe che dimostrerebbero l’insediamento dei longobardi nella zona della chiesa di Sant’Angelo, a Trepuzzi. Ne ha parlato ieri sera lo studioso autodidatta Nicola Calso, nel circolo anziani di via Elia, nel paese sito a una decina di chilometri da Lecce presentando il suo libro “Trepuzze – Tre pozzi – Trepuzzi. Storia di un nome”, edito da Maffei. Il primitivo nucleo di famiglie longobarde dimostrerebbe che quello non fu luogo di “tripudium”, cioè di banchetti dionisiaci, ergo il nome del paese deriverebbe da altro etimo. Deriverebbe dunque dalla presenza in paese di tre pozzi. La conferma sarebbe nella residenza rurale di Antonio De Ferraris, detto il Galateo, in Trepuzzi: la “triputeana villula”. Vi appare il toponimo “Trepozzi”, indicante i tre pozzi, quelli di cui Cosimo De Giorgi probabilmente verificò l’esistenza in largo Margherita.

 

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