Aggiornamento della disciplina sui passaporti diplomatici e di servizio

La Farnesina conferma il proprio impegno a favore di una società più inclusiva e plurale e di un miglior bilanciamento tra vita professionale e vita privata con l’adozione, da parte del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, di un provvedimento, entrato in vigore oggi, che aggiorna la disciplina sui passaporti diplomatici e di servizio, per meglio tutelare le esigenze dei familiari del personale della Farnesina e di altre Amministrazioni in servizio all’estero nella rete diplomatico-consolare.

La riforma – che si inserisce nel solco di altri provvedimenti adottati in queste settimane, tra cui l’approvazione di una nuova circolare per il raggiungimento di un’effettiva parità di genere, nonché l’istituzione, lo scorso lunedì 9 novembre, della figura dell’inviato speciale per i Diritti Umani delle persone LGBTIQ+ – prevede che il passaporto diplomatico o di servizio, strumento imprescindibile per l’esercizio delle funzioni del personale del Ministero degli Esteri, sia rilasciato ad alcune categorie finora escluse, come i familiari che svolgono un’attività lavorativa, anche con modalità a distanza, e intendano accompagnare il dipendente – coniuge o unito civilmente – presso la sede di destinazione senza dover rinunciare alle proprie aspirazioni professionali.

Si tratta di un’importante innovazione della Farnesina, che intende difendere il valore dell’unità familiare offrendo ai coniugi e alle persone unite civilmente la possibilità di risiedere legalmente nei Paesi di destinazione dei familiari continuando a svolgere, ove possibile e a determinate condizioni, il proprio percorso lavorativo.

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