Fatima Shop, quando il fashion è halal

Fatima Shop è una delle prime attività online ed una delle maggiori boutique di abbigliamento e accessori per musulmani che si trovano in rete. Gestita da Asmaa, un’italiana musulmana, sposata e con figli, ecco il racconto di cosa sia questa boutique online, i suoi prodotti, i suoi clienti e il mercato che ruota attorno a questo mondo. Tra i suoi clienti molte sono le donne, anche non musulmane, che rimangono affascinate dalle sue proposte. In prospettiva, c’è l’idea di potenziare il comporto per gli abiti da sposa, visto il trend in aumento di quel mercato. La proprietaria ci tiene a precisare che la sua è un’attività in piena regola a tutti gli effetti con lo Stato e dotata di Partita IVA.

Ciao Asmaa, cos’è “Fatima shop, boutique italiana di abbigliamento islamico dal mondo”?

Il mio è un punto vendita virtuale dove la donna musulmana può trovare abbigliamento di alta qualità a prezzi accessibili, accessori (cuffie, fasce, guanti, hijab a chale, hijab pronti da infilare, niqab, spille, fermagli o bigiotteria) per sé, per i suoi bambini ed anche per suo marito, in sha Allah. Stiamo cercando di implementare sempre di più infatti anche il reparto uomo e bambino/bambina, affinché si possa trovare nella nostra boutique quel che si cerca per tutta la famiglia musulmana, a Dio piacendo”.

Da dove nasce l’idea di aprire una boutique di abbigliamento islamico?

Essendo io stessa musulmana e vivendo in prima persona la problematica di trovare in Italia abbigliamento islamico di qualità a prezzi accessibili senza necessariamente rivolgersi a siti esteri e sborsando cifre esorbitanti in spese di spedizione e attendendo settimane l’arrivo di un pacco, ho deciso di investire in questo campo dato che, d’altra parte, stavo cercando un modo per potermi auto-sostenere negli studi presso un’università online. Non volevo pesare sul bilancio familiare dato che lavorava soltanto mio marito e per questo stavo cercando un lavoro. Quale soluzione migliore di investire in un lavoro come questo? Così Fatima Shop che inizialmente nacque come un gruppo di vendita del mio usato per poter acquistare il mio abbigliamento islamico, diventò un negozio dove procuravo capi d’abbigliamento islamico, qualche foulard qualche abito da preghiera alle sorelle che in Italia avevano difficoltà nel reperirlo. Quando mi accorsi che sarebbe potuto diventare un vero lavoro, decisi che avrei dovuto immediatamente mettermi in regola con la legge e dar vita alla mia piccola, ma per me grande, azienda: ‘Fatima shop, boutique italiana di abbigliamento islamico dal mondo’ con la sua partita IVA, la sua titolare e le persone che collaborano con me affinché tutto funzioni oggi che le esigenze del mercato e la clientela sono cambiate, sono cresciute e c’è davvero tanto da fare”.

Cosa si può acquistare di preciso e qual è il tuo target di clientela?

Vendiamo prima di tutto abbigliamento islamico ma, come dicevo poc’anzi, anche tutto ciò di cui la donna musulmana necessita per la cura del proprio modo di vestire come cuffie di vario tipo ed a seconda delle preferenze, i ninja molto utili per la donna che pratichi sport (ovviamente ci auguriamo che sia uno sport che permette un abbigliamento halal e che sia lecito per la donna) o per la donna lavoratrice alla quale non sia permesso indossare il velo classico sul posto di lavoro ed hijab di tutti i prezzi. Inoltre, suscitano moltissimo interesse i nostri album, in continuo aggiornamento, dov’è possibile acquistare hijab pronti o foulard con la soluzione prendi 3 e paghi 2. Fatima Shop è forse l’unico negozio di abbigliamento islamico italiano, a quanto ci risulti, che renda possibile l’acquisto del niqab, quasi impossibile da trovare altrove in Italia: il velo che lascia scoperti soltanto gli occhi e copre il resto del volto. Ci sono negozi che criticano l’utilizzo del niqab, ma non sta a noi giudicare le sorelle (cerchiamo di non dimenticare che le nostre clienti sono per lo più sorelle), a noi sta rispondere alla clientela e alle sue esigenze, tenendo fuori il giudizio ed il pregiudizio. Oltre al niqab offriamo anche altro abbigliamento shari’ah, ossia abbigliamento islamico che risponda totalmente ai canoni della legge islamica: jilbab due pezzi, cioè completi khimar (mantello che parte dal capo e arriva fino al polpaccio) e gonna oppure sarouel, o gonna antivento, ma anche ‘pantaloni Aladino’ come vengono chiamati a volte dalle più giovani e di prima qualità oppure il jilbab intero che copre tutto il corpo partendo dal capo arrivando fino ai piedi: questo tipo di abbigliamento è già predisposto a coprire, se lo si desidera, il volto oppure lo si può indossare lasciando il volto scoperto. Oltre all’abbigliamento tipicamente islamico che purtroppo per vari motivi non è sempre possibile indossare in tutte le occasioni non vivendo in un Paese islamico (ad esempio non è permesso quasi mai utilizzare un khimar quando si fa assistenza alla persona come nel lavoro infermieristico, in quanto potrebbe limitare i movimenti, oppure quando si lavora con macchinari ed il velo lungo potrebbe impigliarsi e mettere a repentaglio la sicurezza della lavoratrice), offriamo anche indumenti che vadano bene per la donna musulmana ma che siano più utilizzabili nella società in cui ci troviamo a vivere, senza violare i nostri principi. Per le sorelle che per varie ragioni si trovano a non poter o voler indossare abiti lunghi, offriamo completi con tuniche lunghe fino anche al polpaccio o, comunque, sotto al ginocchio con pantaloni larghissimi che abbiano quasi parvenza di gonne, per aiutare coloro che non vestono abayaat o jilbaba non indossare pantaloni aderenti e capi che mettano in mostra le forme del corpo. Abbiamo una sezione dedicata agli abiti eleganti da utilizzare per cerimonie, feste fra donne o col proprio marito. Offriamo abiti di diversa provenienza invernali, estivi, quattro stagioni; gonne, tuniche, casacche, cardigan, jellaba, farachaat, molti modelli di abiti in velluto, abiti in misto lana, jabador (completi pantaloni) in velluto da poter utilizzare in casa durante le fredde giornate invernali. Non manca un piccolo reparto in espansione, se Allah vorrà, per gli abiti da sposa, bellissimi, in particolare siriani, indiani e della Penisola Arabica, in vari colori e modelli, decorati a mano, completamente permessi per la donna musulmana e soprattutto accessibili a tutte le spose. Abbiamo poi la parte dedicata all’oggettistica come i tappeti, i siwaak, vari tipi di bakhoor (incenso) provenienti dall’Arabia Saudita, profumi per armadio o per l’auto, il reparto per la bigiotteria con le spille, i bracciali, fermagli magnetici per il velo, le nostre parure provenienti da varie parti del mondo arabo, il reparto dei profumi senza alcool e altri prodotti per la persona come i prodotti cosmetici: khol per il trucco degli occhi, henné per tingere i capelli o per realizzare i tatuaggi permessi nell’islam soltanto se non permanenti e fatti con prodotti naturali come l’henné. Abbiamo tanti bellissimi hijab, abayaat, farachaat per le bimbe di ogni età e persino completi khimar e gonna o khimar e sarouel sempre di primissima qualità anche per le bambine fino a 13/14 anni; per i bambini abbiamo qamis provenienti dai paesi della penisola arabica ma anche dei bellissimi completi marocchini realizzati a mano con tessuti di alta qualità a prezzi accessibili a tutti! Troverete articoli con la spedizione gratuita, offerte continue e continue novità, in pratica quasi giornaliere affinché non ci si annoi mai durante la permanenza sulle pagine della nostra boutique! Questa è solo parte di ciò che Fatima Shop offre alla propria clientela, oltre al servizio di consulenza personalizzata per ogni cliente dal momento in cui arriva sulla nostra pagina e ci contatta, fino al perfezionamento dell’ordine e anche dopo, al momento della consegna del pacco  per assicurarci che tutto sia andato a buon fine. Vi aspettiamo nella nostra ‘boutique online’, per poter vedere con i vostri occhi tutto ciò che scegliamo per voi, articolo per articolo, toccandolo con mano personalmente e controllandone la qualità prima di proporlo alla nostra clientela”.

La comunità islamica in Italia sta crescendo, soprattutto quella femminile. Sta rispondendo adeguatamente?

Sempre più donne decidono di abbigliarsi secondo i corretti canoni dell’islam e noi cerchiamo di essere pronti a rispondere alle esigenze del mercato, tentando di comprendere e soddisfare le richieste e i gusti personali della maggioranza delle nostre clienti. Siamo molto felici di ricevere continui messaggi di apprezzamento sia da clienti musulmane che non, perché vuol dire che il nostro lavoro e il nostro cammino vanno nella giusta direzione”.

Parlaci di Asmaa e del perché hai deciso di aprire quest’attività.

Come accennavo prima, è stato per avere un lavoro che conciliasse la mia fede con la mia vita di tutti i giorni: non avrei mai potuto svolgere un lavoro che mi obbligasse a fare cose proibite dall’islam come togliere il velo per poter lavorare o maneggiare cose proibite come alcool o svolgere mansioni in ambienti dove vi fosse promiscuità fra uomini e donne. Volevo un lavoro che aiutasse me ad essere indipendente nello studio per l’acquisto dei libri, ma senza trascurare il dovere/piacere di una moglie e di una madre nei confronti della propria famiglia: Fatima Shop è stata la risposta alle mie esigenze di moglie e madre imprenditrice, alhamdulillah!

Come vedi il mercato del fashion Halal in Italia?

Naturalmente cerco sempre di ricordare il detto: ‘Allah è bello e ama la bellezza’ in quanto ritengo che non sia affatto vero, né giusto che la donna musulmana debba risultare brutta per non attirare gli sguardi maschili: una donna dev’essere curata, indossare abiti che la facciano sentire bene e che non siano necessariamente un tendone sotto il quale scomparire. Fatima Shop ama proporre certamente abbigliamento ‘shari’ah’ ma anche elegante o sportivo, che non violi i limiti del lecito, gradevole per chi lo indossa e anche per chi lo guarda: presentarsi di fronte al proprio marito abbigliata in maniera elegante e curata nell’aspetto è sicuramente tutt’altra cosa che farsi trovare al suo rientro a casa abbigliata con lunghi camicioni, senza un filo di trucco per risultare  gradevole per se stessa e per il proprio ‘compagno di vita’. Inoltre chi lavora nel nostro campo deve tenere conto per forza di cose anche del fatto che vivendo in un Paese non islamico le usanze siano diverse da quelle vigenti in uno Stato dove non ci siano problemi nel trovare un lavoro o nel vivere determinate situazioni che non si verificherebbero in una nazione dove l’Islam non sia visto troppo spesso come qualcosa di ‘estraneo’ e che dovrebbe adeguarsi a usi e costumi del posto in cui si vive. Per questo cerchiamo di non snaturare il modo di abbigliarsi correttamente secondo i dettami della nostra religione, facendo in modo che anche le più giovani non smettano di velarsi iniziando a vestirsi come fa chi non ha la benedizione di seguire la nostra amata religione”.

Da esperta di mercato chi è il cliente tipo?

Non esiste una vera e propria cliente-tipo. La nostra clientela spazia dalle ragazze giovanissime che iniziano a indossare il velo ma che non sono pronte o non desiderano indossare il khimar, ad altre che invece cominciano a vestirsi fin da subito col jilbab, passando per la donna musulmana adulta che proviene dal proprio Paese cercando di mantenere la propria cultura anche nel vestire, donne che diventano musulmane in età adulta e che quindi, prima di arrivare ad indossare l’abaya o il jilbab, provano a indossare il velo ma vogliono mantenere l’abbigliamento occidentale. Con loro cerchiamo di fare un lavoro un po’ speciale proponendo completi con tuniche molto lunghe, sotto al ginocchio e pantaloni larghissimi per far sì che accettino il cambio del jeans attillato col pantalone che non mostri le fattezze al mondo. Ci sono poi non poche clienti non musulmane che arrivano per caso sulla nostra pagina e restano incantate dalla bellezza dei nostri abiti: li acquistano per feste, cerimonie, prendono per sé le fasce per capelli, i profumi, l’henné, il Khôl (o khajal) per il trucco, i profumi per la casa, la bigiotteria. Abbiamo poi molte clienti non musulmane che, dovendosi recare in Arabia Saudita o in altri Paesi della Penisola Arabica, vogliono abbigliarsi in maniera da non attirare troppo l’attenzione. È davvero variegata la nostra clientela ed anche ciò rientra nel bello del nostro lavoro: conoscere tante persone diverse è un arricchimento anche personale soprattutto per il fatto che, seguendo personalmente le nostre clienti da quando entrano sulla pagina fino all’acquisto, abbiamo la possibilità di instaurare con loro un dialogo che arricchisce, oserei dire, entrambe le parti”.

Gli uomini invece come rispondono?

Devo dire che la maggior parte degli uomini cerca l’abito soprattutto per recarsi in moschea e non per vestirsi tutti i giorno come fanno molte donne. Ci chiedono qamis, jabador e cappellini. Qualcuno cerca il copricapo arabo e abiti tipici della penisola arabica non certo facili da reperire presso i nostri fornitori, ma proveremo a rispondere sempre di più alle richieste anche dei nostri fratelli”.

In prospettiva vedi la nascita di nuove stiliste musulmane in Italia?

Da quando iniziai ad interessarmi di questo mondo, tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012, molte cose sono cambiate; oggi c’è più interesse forse proprio grazie ai social che annullano le distanze fra le persone ed ho conosciuto ragazze che si stanno impegnando nel frequentare corsi di specializzazione sia nel cucito, che nella moda halal. Mi auguro che questo mondo continui a svilupparsi ma nella corretta maniera: non prediligere il guadagno creando abiti che non sono leciti nell’islam facendoli passare per islamici e soprattutto sarebbe molto bello se coloro che creano abiti da inserire sul mercato possano mettersi in regola anche a livello fiscale perché, purtroppo, siamo in pochi a rilasciare regolare fattura. Ciò significa che chi non emette fattura lavora in nero e fa concorrenza sleale con prezzi stracciati rispetto a noi che lavoriamo regolarmente, pagando le tasse. Sono pochissime le pagine facebook che vendono abbigliamento islamico e che rilasciano fattura… Si possono contare sulle dita di una mano. Spero vivamente nello sviluppo del mercato e nel crescere anche in qualità ma con la correttezza che si conviene soprattutto fra musulmane”.

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