Migranti e religioni in Italia, la maggior parte sono cristiani

Immigrati e religione

Secondo le più recenti elaborazioni di Fondazione ISMU su dati Istat e Osservatorio Regionale per l’integrazione e la multietnicità (Orim), gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2019 che professano la religione cristiana rimangono i più numerosi (due milioni e 815mila fedeli – pari al 53,6% del totale dei residenti stranieri – tra cattolici, ortodossi evangelici e altri cristiani), seguiti dai musulmani (un milione e 580mila fedeli). Complessivamente i cittadini stranieri di fede cristiana sono in diminuzione: fanno eccezione  gli evangelici che, a differenza di ortodossi, cattolici e copti e altri, sono aumentati di 52mila unità rispetto al 2018, anno in cui se ne stimavano 131mila.

Relativamente alle singole appartenenze religiose si registrano dei cambiamenti rispetto al 1° Gennaio 2018. Nel 2019 i più numerosi, anziché i cristiani ortodossi, sono i musulmani che rappresentano il 30,1% degli stranieri residenti in Italia (nel 2018 erano il 28,2%), seguiti dai cristiani ortodossi (29,7%, pari a un milione e 560mila), e, in terza posizione, dai cattolici (18,6%, pari a 977mila).

Rilevante è la crescita degli stranieri atei o agnostici, stimati in più di mezzo milione di unità (al 1° gennaio 2018 erano 331mila).

Per quanto riguarda le provenienze si stima che la maggior parte dei musulmani stranieri residenti in Italia abbia cittadinanza marocchina (440mila), seguiti da quella albanese (226mila), bangladesha (141mila), pachistana (106mila), egiziana (111mila). Passando ai cattolici stranieri, si stima che la maggior parte abbia cittadinanza rumena (162mila), seguita da quella filippina (159mila). Tra i cristiani ortodossi stranieri al primo posto ritroviamo i cittadini rumeni (965mila), seguiti dagli ucraini (200mila).

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Fonte: ISMU

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