Genova, presepe vivente con i migranti in risposta al Decreto Sicurezza di Salvini

Marco Montoli, presidente della cooperativa sociale Il Cesto di Genova, definisce così la scelta di allestire nei giardini Luzzati un presepe vivente interpretato anche da persone richiedenti asilo: “Il nostro è un messaggio al mondo cattolico: non ci spieghiamo perché possano coniugare i propri valori con politiche che vanno in senso completamente opposto”.

Un modo singolare per attirare l’attenzione sul Decreto Sicurezza che, spiega, “rischia di mettere in difficoltà il sistema dell’accoglienza che negli anni sembrava aver trovato un equilibrio. Noi raccogliamo provocatoriamente la ‘rivoluzione del presepe’ di Giorgia Meloni – spiega Montoli – e lo facciamo celebrando i valori che stanno alla base del Natale, l’avvento e la solidarietà verso chi soffre. Non possiamo dimenticare che i valori cristiani sono basati sull’accoglienza di chi scappa dalla sofferenza e dalle guerre. Il nostro dunque è un richiamo a ripensare a tutto ciò che viene detto speculando politicamente sulla sofferenza delle persone e sui problemi complessi della società”.

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