E mancheranno, entro il 2030, 75 mila infermieri e 35 mila fisioterapisti per colpa di precariato e sottopagamento sia nel settore privato che nel pubblico.
«Dal mondo politico urgono soluzioni –sprona Foad Aodi, fondatore dell’Amsi –, bisogna creare le condizioni favorevoli nell’ambito lavorativo e della ricerca universitaria (urgono diecimila borse di specializzazione) per portare in controtendenza i dati. È necessario sostituire specialisti che vanno in pensione, oltre ad abbreviare il periodo del riconoscimento dei titoli di studio esteri e consentire ai medici stranieri, i quali hanno esercitato la professione in Italia da più di cinque anni e non possiedono la cittadinanza italiana, di sostenere concorsi pubblici e stipulare contratti a tempo indeterminato».