Ancora su Silvia Aisha Romano

di  Shaych (Pir) Muhammad Muddaththir Chishti Nizami (Silvio Gualini)

Divampano ancora frasi, commenti e pare persino aggressioni ad Aisha Silvia Romano. Frasi dette da personaggi che peraltro ricordano più i cani che per compiacere i padroni fanno le giravolte esagerando ma guadagnando in immagine di fedeltà e dedizione.

Come scritto precedentemente non sta ad alcuno di noi giudicare questa ragazza che certo non deve aver avuto vita facile in diciotto mesi di prigionia con tipacci poco raccomandabili come gli Al Shabaab che, vorrei ricordare, hanno il triste primato di aver ucciso più Musulmani pii (quindi veri!) che Occidentali, così come Al Qaeda Danesh è riuscita ad uccidere 25 milioni di autentici Musulmani in 5 anni e per farlo ha utilizzato, guarda caso, manovalanza di razza caucasica … Anche se questo triste primato non ha preoccupato alcun parlamentare italiano od europeo di qualsiasi colore politico sia.

Osservando le rare fotografie di Aisha Silvia Romano mi è venuto un dubbio. Ma esiste la Sindrome di Stoccolma al contrario? Voglio dire esiste il carceriere che viene influenzato dal prigioniero?

Allora mi viene da ricordare e scomodare nuovamente quel libro di vecchia (mica antica!) saggezza Lombarda e Cristiana che è “I Promessi Sposi” che a detta dell’autore Alessandro Manzoni (meglio specificarlo di questi tempi) si basa su fatti veri. Di certo la Monaca di Monza è esistita e pare sia esistito il terribile Innominato come, del resto, è esistito il Cardinale San Borromeo presso cui il potente e terribile signore, protettore dei Bravi (i cattivi della storia), compì gli atti finali della sua conversione. Viviamo in un mondo dove il surreale diviene molto spesso reale. Mi spiego: quanti film di fantascienza sono stati prodotti ed abbiamo visto con il distacco di chi è immune a “quelle cose”? Film riguardanti pandemie che trasformano vita e società in un attimo e che ora stiamo vivendo sulla nostra pelle ed ancora non sappiamo definire i confini fra realtà ed immaginazione e soprattutto non sappiamo dove andremo a finire, tanto siamo frastornati ed ancora non vogliamo crederci che niente è più come “prima”.

E se Silvia Romano, moderna versione di Lucia Mondella (per gli ignoranti il carattere femminile principale del libro “I Promessi Sposi”) avesse provocato con il suo essere fragile ed indifesa una sorta di reazione ai suoi carcerieri simile a quella dell’Innominato (e no! Adesso non spiego più, andate a leggervi il libro che fa bene anche a certi Musulmani)? Una reazione del tutto simile alla Sindrome di Stoccolma ma al contrario per cui ad intenerirsi sono stati i carcerieri per i quali il solo Libro noto è il Corano e quello le hanno dato da leggere.

Ed a questo punto il Vero Artefice di questa storia a lieto fine (piaccia o no ma Aisha Silvia Romano è viva e fra noi) si palesa nel cuore di questa ragazza, sì nel cuore perché, piaccia o no, le conversioni partono dal cuore anche se, forse, uno sul momento non se ne rende conto. Tanto che questa ragazza decide di lasciarsi alle spalle minigonne e “apericena” e di accettare ecumenicamente che esiste un Solo Dio e che Muhammad صلى الله عليه وسلم è il Suo beneamato Profeta. Una frase innocente quella della Kalimah Tahueed ma ha un forza in sé che fa affrontare l’apparente ostacolo insormontabile in una passeggiata sul piano. Forse è anche per questo, per non intenerirsi troppo che i duri carcerieri decidono di “sbarazzarsi della ragazza” restituendola al mittente, magari con un grosso sconto per non finire a fare l’uncinetto in una masjid. Doppio miracolo perché la vicenda ha anche dato fiato ad un governo traccheggiante che forse va avanti per i continui miracoli di Padre Pio da Pietralcina …
Favola? Realtà? Scagli la prima pietra chi è sicuro che sia fantasia!

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