Essere Musulmano oggi in Italia (2 di 3)

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Occorre a questo punto fare una importante precisazione. Le tre religioni semitiche sono autentiche religioni perché sono composte da tre elementi fondamentali ed essenziali secondo anche quanto asserisce René Guénon. Infatti, le tre religioni semitiche hanno in comune la rivelazione profetica, la dottrina derivata dalla rivelazione profetica ed i riti che hanno una funzione ordinatrice dell’essere umano. Infatti, i riti agiscono in modo da veicolare le Influenze Spirituali che inondano il Creato per la forza (virtù) della Bontà e Misericordia Divina. Queste Influenze Spirituali agiscono secondo le forze che incombono su ogni essere umano, descritte con splendida chiarezza da René Guénon. Le tre forze sono quella discendente (tamas) che può portare agli inferi se assecondata e la sua opposta ascendente (sattwa) che può condurre alla identità Suprema ed infine la forza espansiva (rajas).

Infine, il lettore deve tenere presente che quanto segue non è una introduzione all’Islam ma una guida per come pervenire a quella saggezza che caratterizza ancora per certi versi il mondo spirituale islamico che pare anche negletto in ambienti in cui dovrebbe essere tenuto in debita considerazione. La mia non è una critica ma una mesta considerazione: da amante della metafisica mi riesce difficile comprendere come si possa però trascurare troppo facilmente la Shariah. A questo riguardo vorrei ricordare che nella Silsilah Chishti tutti i Kolepha (plurale di Kalipha) devono avere una scrupolosa conoscenza della Shariah senza la quale è inutile parlare di Tasawwuf. Per spiegare questo concetto vorrei citare un aneddoto che riguarda il grande santo Islamico (servo di Allah o awlya-Allah) Hazrat Junaid Baghdadi, Rahmatullah Ahle. L’aneddoto è il seguente: un tizio volle assistere ad un miracolo plateale di Hazrat Junaid Baghdadi, Rahmatullah Ahle, pertanto, decise di rimanere nella zawwya (centro spirituale) del grande santo per essere testimone di un miracolo. Passato un anno in cui il tizio non potette assistere ad alcun miracolo (karamat) questi decise di tornarsene a casa. Come prassi prima di partire andò dal grande santo per chiedere il permesso di andarsene e quindi congedarsi da lui. Hazrat Junaid Baghdadi, Rahmatullah Ahle, leggendo la mente del tizio gli disse “in questo anno che sei stato con noi hai visto me o qualcuno dei miei discepoli compiere azioni contrarie alla shariah?” il tizio rimase un attimo in silenzio rivedendo come in un film l’anno passato nella zawwya e risoluto rispose “No, assolutamente no” al ché Hazrat Junaid Baghdadi, Rahmatullah Ahle, gli rispose: “Ebbene questo fatto è un grande karamat (miracolo)” … tanta è l’importanza che un awlya-Allah del calibro di Hazrat Junaid Baghdadi, Rahmatullah Ahle, dava alla Shariah.

Il nostro digiuno, la nostra preghiera, il nostro dhikr, la nostra recitazione ed ascolto del Maestoso Qur’an, insieme a guadagnarci da vivere in modo halal è un Mujahadah. Mujahadah significa esercitare se stessi, fare tutto lo sforzo e lottare per raggiungere il proprio obiettivo che nell’Islam è sempre pacifico ma doloroso. Doloroso perché è la lotta continua contro la nostra nafs-ammara. Questa lotta è un vero impegno e sottomissione che è apprezzato da Allah, “Allah non spreca la ricompensa dei giusti”. Durante il Ramadan questa lotta è in un certo senso facilitata perché secondo una tradizione profetica dal primo giorno di Ramadan Satan-rajeem ed i suoi accoliti sono imprigionati da Allah mettendoci di fronte alla nostra nafs-ammara, scevra dei suggerimenti demoniaci (waswas) ma ben attiva nel volerci trarre in inganno.

Durante questo mese passato di Ramadan, abbiamo fatto del nostro meglio per ottenere il piacere divino digiunando, pregando e donando generosamente in beneficenza. Dobbiamo essere certi che il nostro Signore Gentile e Premuroso ci ricompenserà pienamente. Quali erano gli obiettivi di questo esercizio spirituale di digiuno, preghiera e carità?

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