Essere musulmano oggi in Italia (1 di 3)

Recentemente un amico, Musulmano nato in Italia, mi ha raccontato di avere incontrato un altro italiano – che si definisce Musulmano – che gli ha confessato che dopo ogni Salat (ognuna dalle cinque preghiere giornaliere obbligatorie) lui recita il cattolicissimo “Pater Noster” (Padre Nostro)! Pratica che non solo deve essere considerata come innovazione dal punto di vista Islamico e come sincretismo da un punto di vista più generale ma che ha dell’assurdo perché come Musulmano deve onorare il “culto sincero” (ikhlaas) e concordemente professare l’Unità Divina che nega la Trinità Cristiana e considera Allah Creatore e non padre (astaghfirullah). Sincretismo significa mescolare le pratiche rituali e le credenze dottrinali di due o più religioni in un “unicum”. Curiosamente dal punto di vista Cristiano l’abbinamento sopra descritto ricorda un atto sacrilego in quanto significa sostituire la figura del Cristo visto in quella religione come unico viatico di salvezza con il “Sigillo della Profezia (Sallallaho Alaihi Wa ‘Alihi Wa Barik wa Sallam). Ad un occhio profano questo comportamento può apparire un atto di sfiducia nel metodo di salvezza delle due religioni e più ancora una mancanza di fede sincera perché Allah è Unico e Tutto procede da Lui. Più o meno lo stesso comportamento mi è stato raccontato da un prelato italiano che segue – per volere della nonna Cattolica – una famiglia mista: moglie e madre Cattolica, padre Musulmano e figlio unico, maschio. Questo ragazzo in pratica era conteso fra cattolicissima nonna materna e padre Musulmano poco conciliante con la suocera. Il prelato e la nonna materna sono riusciti a portare il ragazzino in Chiesa insegnandogli l’etichetta di immergere la punta delle dita della mano destra nell’acquasantiera e fare il “segno della Croce”, cosa che il ragazzino eseguì, poi per la sorpresa della nonna materna e del sacerdote il ragazzino si spostò di lato portò le mani alle orecchie e disse “Allah Hu Akbar” … Ho letto però questo episodio come un riconoscimento del ragazzino di un Unico Dio ma attraverso due Vie gerarchicamente definite dal ragazzino stesso dando la priorità all’Islam non dimostrando fiducia nel solo “segno della croce”.

Ho citato questi due esempi ma non sono gli unici perché me ne sono stati riportati diversi altri che non cito perché alcuni mi paiono così enormi ed assurdi e la loro descrizione porterebbe lontano dal contenuto di questo modesto contributo. Sono però giunto alla conclusione che esista un cancro nella pratica dell’Islam – in Italia specialmente – ed è la conoscenza pressapochista della Shariah che ricordo essere la strada comune a tutti i fedeli Musulmani ed è fondata sulle Verità contenute nel Sacro e Glorioso Qur’an Karim, sulle Tradizioni Profetiche (ahadeeth) ma anche sul consenso unanime dei sapienti Islamici (ijma) e sulla deduzione e la analogia rigorosa (qiyas). Per questo motivo esistono le scuole giuridiche (fiqh) che non sono curiosità da salotto ma rigorose interpretazioni della Legge Divina (la dottrina cioè la shariah) volta ad ordinare e regolarizzare la nostra breve esistenza su questo globo terracqueo e contrastare la diffusione del disordine orchestrato dallo Satan-rajeem!

A questo punto è obbligatorio fare chiarezza sulle tradizioni profetiche o ahadeeth. Una parte molto consistente dei musulmani in Italia ha una preoccupante scarsa conoscenza della scienza degli Ahadeeth. Addirittura, mi è stato riportato che si è costituita una setta che ha una shariah-fai-da-te che considera solo il Santo e Glorioso Qur’an Karim ed esclude ahadith, ijma e qiays. Al contrario lo studio degli ahadeeth è una scienza rigorosa che viene trattata con sconcertante pressapochismo non solo da una parte dei Musulmani indigeni (nati in Italia e ritornati all’Islam) ma anche dai musulmani originari di paesi a maggioranza Islamica. Pochi sanno ad esempio che ogni tradizione profetica (hadith) di qualsiasi collezione (ad esempio Sahih Bukhari o Sahih Muslim o Tirmizi) ha una classificazione specifica (in pratica secondo uno schema generale) che è basata sul tipo di trasmissione da un narratore all’altro e che i sapienti di Ahadeeth hanno scandagliato la vita di ognuno dei trasmettitori o narratori che vengono citati. Esistono libri documentati ed esclusivamente in lingua araba che descrivono dettagliatamente la biografia di ognuno dei narratori di ogni singola catena dei trasmettitori. Ritornerò – Allah volendo e piacendo – su questa questione degli Ahadeeth in un lavoro ad essi dedicato.

Ho cercato quindi di riassumere in questo breve saggio alcuni punti essenziali dell’Islam condensandoli in un intervento dell’amico fraterno Dr. Musharraf Hussain Al-Azhari, OBE, traduttore del Santo e Glorioso Qur’an Karim con il suo Majestic Qur’an e specialista di ahadeeth (plurale di hadith). Questo rientra in una sorta di Mujahadah (sforzo nella Via) personale ma anche collettivo perché lo sforzo è a due vie: la sforzo di chi scrive e lo sforzo di che legge come compete ai lettori sinceramente interessati.

continua —>

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