Collettivi ebraici denunciano Israele contro la repressione usata sui palestinesi

Una dozzina di associazioni del Collettivo Ebraico Internazionale per la Giustizia in Palestina hanno firmato una dichiarazione che denuncia la politica repressiva di Israele nei confronti dei palestinesi.

“Israele non ha il diritto legale di lanciare un’operazione militare per rafforzare un blocco che è già, di per sé, una violazione della legge. Questo non ha nulla a che fare con il diritto di Israele di difendersi. È ovvio che è Gaza occupata ad essere difesa e che è suo diritto difendersi”, dice il comunicato dei collettivi. “Israele ha la piena responsabilità per le aggressioni su Gaza.  Chiediamo la condanna della comunità internazionale di Israele e di sostenere politicamente e materialmente le indagini della Corte penale internazionale su tutte queste violazioni”.

I collettivi chiedono a gran voce lo sblocco di Gaza e della Cisgiordania che dura ormai da ben 17 anni.

Il comunicato si conclude: “La vera pace si raggiungerà solo attraverso la giustizia. Vogliamo una pressione internazionale significativa per raggiungere una soluzione basata sui diritti umani e politici di tutti coloro che vivono tra il fiume e il mare.”

Il collettivo comprende associazioni nordamericane, australiane, neozelandesi, britanniche, tedesche e sudafricane, nonché l’Unione ebraica francese per la pace (UJFP) e il BDS israeliano, composto  da  israeliani  residenti in Israele.

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