Dopo Berlino, riappaiono i muri in Europa

Nel 1989 si pensava di aver raggiunto un traguardo che mai più essere umano in Europa avrebbe proposto di nuovo: il 9 Novembre 1989 fu finalmente abbattuto il “muro di Berlino” che per decenni aveva causato morte, sofferenze, disuguaglianza e oppressione tra i popoli europei.

E questa caduta fu una delle pietre d’angolo che avrebbero sostenuto la nuova Europa che si stava formando cancellando definitivamente tutte le frontiere e adottando Schengen come perno dell’unione.

Ma nulla dura per sempre da quello che si intravede a causa quelle forze esterne che vogliono distruggere l’Europa per farne un insieme di paesi allo sbando di facile conquista.

Schengen è stato sospeso per impedire il libero passaggio all’interno dell’unione dei migranti, i muri stanno per essere ricostruiti per impedire l’ingresso all’interno dell’unione di chi ha bisogno d’aiuto: i migranti.

Pensare che i muri nel 1989 erano solo sei, oggi sono 63 e se ne stanno costruendo altri, dove? La maggior parte nei paesi che del muro di Berlino ne subivano le conseguenze, ne subivano le angherie e vivevano come imprigionati dietro quella “cortina di ferro”: Austria, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Grecia, Ungheria, Lituania, Lettonia, Polonia e Slovacchia chiedono insistentemente la costruzione di un muro con i finanziamenti europei alle loro frontiere per impedire l’ingresso ai migranti.

Questi scrivono alla commissione europea: “Le barriere fisiche sono una misura efficace di protezione dei confini di cui beneficia l’intera Unione”, si legge nella lettera: “Questo strumento legittimo dovrebbe essere finanziato adeguatamente dal bilancio europeo, e diventare una priorità”.

La commissaria Ylva Johansson, a nome della Commissione degli Affari interni europea afferma: “Nulla in contrario» alla costruzione di nuove barriere, ma non con i fondi europei.” Ma l’ex presidente, Davide Sassoli disse in una delle sue ultime interviste: “La costruzione di un qualsiasi muro sarebbe come rinnegare i nostri valori”.

Che senso avrebbe un Europa con i muri? E poi, in Italia, Spagna e Grecia, dove si costruirebbero i muri? Sulle spiagge? Costruire i muri, significa confermare il non accettare i migranti che sbarcano sulle nostre coste?

Di questa Europa, sinceramente, noi non ne abbiamo bisogno!

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