Nuova Zelanda: MIA chiede un visto speciale per i macellai halal per colmare la carenza di lavoratori

Una penuria di lavoratori halal ha bisogno di una soluzione sostenibile o l’industria della carne della Nuova Zelanda dovrà affrontare una forte “crisi”. E’ l’allarme lanciato dalla locale “Associazione dell’Industria della Carne” (MIA).

L’ Associazione, i cui membri rappresentano il 99% della produzione e dell’esportazione di carne rossa interna, ha presentato al governo una comunicazione per iscritto, al fine di trovare una soluzione al problema.

L’industria di esportazione della carne rossa della Nuova Zelanda vale ben 9,2 miliardi di NZ$ (6,4 miliardi di dollari). L’industria, nel suo complesso, è a corto di più di 2.000 lavoratori in tutte le categorie. Ha bisogno di circa 250 macellatori halal, ma, al momento, mancano all’appello circa 50 lavoratori.

La Nuova Zelanda è stata il sesto più grande fornitore di carne per i 57 paesi dell’Organizzazione della cooperazione islamica nel 2020, secondo la mappa commerciale ITC delle Nazioni Unite.

La lavorazione halal è una pietra miliare del modello di business dell’industria della carne, che si basa su un piccolo numero di lavoratori specializzati.
Il governo della Nuova Zelanda sta spingendo per l’occupazione di più cittadini nelle industrie primarie, inclusa l’industria della carne rossa, ma le aziende hanno dovuto fare affidamento sul lavoro migrante, soprattutto per il settore halal. La carenza di macellai e macellai halal è stata storicamente affrontata portando circa 150 lavoratori migranti all’anno, un processo che secondo l’Associazione “è stato burocratico, lento e frustrante ed ha creato incertezza per le aziende”.

Attualmente, ci sono più di 100 neozelandesi impiegati come macellai halal negli impianti di lavorazione della carne e circa 90 lavoratori migranti, il ​​cui impiego è scarso. A causa del COVID, i macellai halal migranti nel paese sono stati in grado di rimanere. Ma i numeri stanno lentamente diminuendo, poiché i lavoratori decidono di tornare a casa o le estensioni temporanee del visto scadono, motivo per cui l’Associazione ha chiesto al governo una “soluzione permanente e sostenibile”.

La soluzione più ovvia è un visto speciale per i macellai halal. A tali lavoratori, può essere richiesto di lavorare solo presso i trasformatori di carne della Nuova Zelanda come macellai halal (quindi non c’è spostamento dei lavoratori neozelandesi), permettendo all’intero settore industriale di continuare a pubblicizzare e promuovere la carriera ai nuovi musulmani neozelandesi.

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