Musaharati la tradizione risalente agli albori dell’Islam

Musaharati Tamburi
Musaharati, i tamburi delle notti di Ramadan

Una caratteristica di molti paesi musulmani arabi nelle notti di Ramadan sono i Musaharati. Di solito uomini che girano prima dell’alba con un tamburo, suonandolo e intimando il risveglio, in modo che tutti possano alzarsi e compiere il sohoor, il piccolo spuntino prima di iniziare il giorno del digiuno.

“Lavoro”, questo compiuto da uomini e che risale ai tempi del Profeta. Eseguito, si pensa, per la prima volta da Bilal ibn Rabah, uno dei discepoli dell’amato Mohammad. Bilal è il muezzin più famoso di tutti tempi: il primo a recitare l’adhan (il richiamo della preghiera), che gli venne detto in sogno.

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Di solito è una figura maschile ed è una tradizione che spesso si tramanda da padre in figlio lasciando in eredità al successore o il mantello che li copre per il freddo o il tamburo, o la bacchetta che serve per battere la pelle tirata del tamburo.

Ogni paese ha un suo caratteristico Musaharati. In Libano, per esempio è un signore di 50 anni che fa questo mestiere stagionale da quando ne aveva 7 insieme a suo padre. Girava tutta la notte e era accolto da molte famiglie che gli offrivano qualcosa da bere o da mangiare.

Quest’anno però, il signor Sadaka Ahmad, gira da solo, accompagnato solo dal mantello del padre. In più Beirut, dice:,”Non è più come una volta, con la crisi e la pandemia la gente non esce più per strada e il mio giro spesso lo compio in solitudine, ma lo devo fare per mio padre e per continuare la tradizione.”

In Giordania invece il Musaharati lo compie quest’anno un novizio, Zeid Abu Mushref di Amman: “Ehi, tu che dormi, recita una preghiera ad Allah”, canta, e suona il tamburo come fosse un veterano, ma ha solo 19 anni. “La tradizione l’ho imparata l’anno  scorso da un amico, e quest’anno ho preso il posto del mio precedente che purtroppo è morto.”

Anche ad Amman non è come gli altri anni, poca gente in strada e soprattutto pochi bambini che ci seguono, riferisce a malincuore il ragazzo, che conclude: “Tuttavia, do il tamburo a qualsiasi bambino che vuole suonarlo”, e con un sorriso aggiunge: “Chiunque metta un sorriso sul volto di qualcuno, Dio metterà la felicità nel suo cuore.”

Ma non solo uomini, in uno dei paesi arabi più grandi, dove all’epoca dei Mamelucchi il mestiere era regolamentato anche da un proprio sindacato, una donna fa il lavoro del Musaharati: Dalal Abdelqader, egiziana del Cairo.

Ha preso il posto del fratello dopo la sua morte con il benestare di tutta la famiglia. Dalal è stata fortunata ad avere una famiglia con ampie vedute, perché in Egitto, purtroppo, la donna non vive certo situazioni idilliache.

Anche il vicinato del quartiere dove lei gira la notte è contento nel vederla e molti le dicono che sono allietati dal risveglio con la sua voce. I bambini invece la inseguono, la circondano e fanno festa con lei.

 

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