Munib Ashfaq ci racconta de La Nuova Italia e dell’impegno in campo politico

A Magenta, comune di 23mila abitanti della città metropolitana di Milano, nasce il movimento politico La Nuova Italia. Con la consapevolezza della diversità che caratterizza il mondo e consci di vivere in una realtà globalizzata a trecentosessanta gradi, il movimento nasce per rappresentare e dare voce a tutti senza lasciare nessuno indietro. Il Daily Muslim ha intervistato il segretario, Munib Ashfaq, che con l’idea di presentarsi alle Amministrative del 2022, ci illustra le idee che caratterizzano il movimento.

  1. Perché l’impegno in campo politico? Chi sono i fondatori del movimento?

“Ci siamo accorti, da persone comuni, delle difficoltà che hanno molti individui, fra cui le minoranze. Ma non solo, temi come lo ius soli, la xenofobia, l’abbattimento delle tasse, la lentezza burocratica, ecc. stanno creando continui problemi e sono all’ordine del giorno. Per questo motivo abbiamo deciso di costituire un movimento di carattere politico, in modo da poter far qualcosa di concreto, con lo scopo di raggiungere questi obiettivi che caratterizzano della vita di tutti i giorni.

Non è un movimento confessionale, come invece è stato scritto diverse volte, infatti tra i fondatori si trovano persone differenti, fra cui, musulmani e no, persone italiane, pakistane e rumene.”

  1. Come ha risposto Magenta alla nascita de “La Nuova Italia”?

“Magenta è un paese aperto e accogliente. La maggior parte delle persone conoscevano bene la mia storia personale e tutti i problemi che il movimento ha dovuto affrontare con l’attuale amministrazione comunale. Molte persone si sono spesso lamentate della classe politica a livello nazionale, per questo il movimento vuole dar voce alle persone comuni, inascoltate, gli ultimi.

Il movimento si trova per ora in una fase inziale, ma ci stanno giungono tante domande di tesseramento; il Covid ha creato molti disagi ma a breve abbiamo intenzione di lanciare il sito del movimento per migliorare la nostra rete.

In generale le persone hanno risposto bene alla nascita del movimento e io sono molto fiducioso: le richieste di iscrizioni arrivano non solo da Magenta, ma da tutta la Lombardia (San Giuliano Milanese, Cinisello Balsamo, Milano, Mantova e qualche richiesta è giunta anche fuori dalla Lombardia come Roma)”.

  1. Quali sono i punti cardine del vostro statuto?

“Come dicevo prima, il movimento nasce per dare voce a chi non è ascoltato e spesso è anche discriminato. Infatti, fra i punti del nostro statuto si trova la lotta contro l’islamofobia, la xenofobia, l’omofobia e quella per dare a tutti i cittadini stranieri nati in Italia la cittadinanza italiana (ius soli). Questo in particolare è un punto che porteremo avanti nelle opportune sedi.

Ma anche il problema delle tasse, della burocrazia infinita e l’abbattimento delle barriere architettoniche sono fra i punti principali. Ecco, il movimento vuole rappresentare le persone più deboli”.

  1. Il fatto che il candidato sindaco sia musulmano ha portato i più a pensare che questo sia un movimento prettamente religioso. Ma soprattutto, in un mondo globalizzato come quello odierno è davvero così rilevante l’appartenenza a una confessione religiosa del candidato sindaco?

“Una certa parte politica ha creato l’immagine del nemico rappresentato dal musulmano. Questo è capitato prima della costituzione del movimento. Ma in realtà l’Italia è un paese multietnico e comprende diverse religioni, in cui l’islam è la seconda più diffusa. Ormai in tutti il mondo ci sono politici musulmani, come il sindaco di Londra per esempio. Guardare la fede del candidato sindaco, che può essere qualunque, non porta a niente. È importante capire la storia del candidato e le idee, cosa vuole e non vuole fare, il suo programma elettorale. Questo è fondamentale”.

  1. A Magenta la questione “moschea” è stata alquanto controversa. Alcune amministrazioni hanno fatto forza su tale argomento, strumentalizzando il “no” alla costruzione della moschea a scopo politico. Eppure, parliamo non solo di libertà religiosa, per altro sancita dalla nostra stessa Costituzione (art.19), ma della seconda religione più diffusa in Italia dopo il cattolicesimo. Perché esistono ancora queste barriere mentali?

“il tempo fa la differenza. Se parliamo dell’Inghilterra sappiamo che le generazioni che guidano il paese sono avanti rispetto a noi, spesso sono le terze o le quarte. In Italia siamo ancora indietro, perché l’immigrazione è un fenomeno più recente. Infatti, la maggior parte degli stranieri che hanno iniziato a vivere in modo permanete in Italia sono arrivate negli anni Novanta. Ma penso che le nuove generazioni non abbiano questo problema. Molto spesso in una classe la metà degli alunni è straniera, ma non si nota alcuna differenza fra di loro. È un cambiamento automatico e inevitabile.

Se poi parliamo del problema della moschea, penso che questo sia più legato al colore politico che ad altro. Molte città d’Italia hanno delle moschee; eppure, le persone vivono in tranquillità. Sono convinto che questa barriera culturale prima o poi, anche fra dieci anni, verrà abbattuta”.

  1. Vorrebbe aggiungere altro?

“Si, vorrei appellarmi a tutte quelle persone che soffrono, non si sentono ascoltate o che si rispecchiano nei nostri ideali, che per altro incarnano la Costituzione italiana, di contattarci in modo da poter aiutare il movimento e il movimento aiuti loro. Dal 20 di febbraio verrà lanciato il sito de La Nuova Italia, così le persone potranno iscriversi via web. Non abbiamo paura, vogliamo che i diritti costituzionali vengano garantiti al di là di tutto. La Nuova Italia è un movimento aperto a tutti indipendentemente dal genere, religione, etnia, ecc. Anzi, il nostro codice etico prevede che il cinquanta percento della lista sia composta da donne”.

 

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