Il suo Instagram è moda per le musulmane giapponesi

Si chiama Rahmalia Aufa Yazid ed è figlia di una coppia indonesiana trasferita a Tokyo per lavoro. Nata in Giappone ha seguito al religione dei genitori e ha deciso da sola a 18 anni di indossare l’hajab.

Nessuno l’ha costretta come lei dice, ma da quando ha iniziato a sentirsi musulmana e rispettare la sua religione si è sentita in dovere di indossarlo, anche se, come lei dice, si trovava a essere diversa dai suoi coetanei oltre per il fatto di essere straniera, anche nell’indossare l’hajab e abiti fuori moda.

Questo la faceva sentire un po’ diversa ed estraniata da tutto ciò che la circondava e, non riusciva a seguire la moda se non indossando abiti che l’avrebbero portata lontano dai dettami religiosi.

Tutto è cambiato, come lei dice, quando per caso gli è capitato di guardare una sfilata modest fashion di Hana Tajima, una designer britannico giapponese convertita all’Islam. Osservando la collezione Uniqlo, Rahmalia Aufa Yazid ha capito che la moda musulmana poteva benissimo essere udsata anche da lei per le strade di Tokyo.

Il suo pensiero è stato: “La sua moda non sembrava cercare di essere particolarmente splendida, vivace o anche tradizionale”, riferendosi a Tajima. Cosi è nato il suo profilo Instagram @aufatokyo che ha più di 14.000 follower.

“Quello è stato il momento in cui l’hijab è cambiato da un capo di abbigliamento impersonale e religioso a qualcosa di fedele alla mia vita”, ha aggiunto, cosi Yazid ora mescola moda musulmana e giapponese e la sfoggia nella capitale del Sol Levante: Tokyo.

Lei definisce Tokyo una “città fredda e inquieta”, dove le persone si vestono con colori neutri di nero, bianco, beige e kaki e dove i colori vivaci e le fantasie sorprendenti sono rare. Io “modello il mio hajab nello stesso modo in cui i giapponesi modellano i loro capelli, sfrangiato, gonfio, sfilato, asimmetrico, con i cappelli, in ogni modo e colori possibili”.

E poter riuscire a combinare il tutto senza che si veda ciò che non è consentito fuori aurea per l’Islam, come collo, gambe, schiena, spalle o le sinuosità spinte dalla propria figura è “per me un divertimento, trovare l’abito, l’accessorio giusto, è come compilare un puzzle!”, dice la ragazza, e lo dimostra nelle foto del suo profilo, che è diventato un must tra le ragazze musulmane non solo giapponesi.

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Oltre ad essere seguita, ha ricevuto i complimenti per le sue figure fashion style non solo da musulmane ma anche da molte ragazze che indossano il velo pur non essendo musulmane, perché in alcuni occasioni “sostituisce il cappello ed è molto fashion” e alcune di loro, hanno anche iniziato a chiedergli informazioni sulla sua religione.

“La moda dell’hajab trascende i confini della religione e può essere fonte di divertimento per chiunque”, dice. “È qualcosa con cui tutte le donne che vogliono apparire belle possono farlo ed esserne fiere “.

Yazid aggiunge: “Voglio usare quello che faccio per migliorare la comprensione dei musulmani da parte delle persone, cambiare le opinioni sulla religione e aiutare le persone a realizzare il valore di vivere in una società diversa”.

“Voglio mostrare me stessa e soprattutto a chi è intorno a me, che attraverso la mia arte, come ragazza musulmana, vivo bene e felice”.

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