Il Qatar cerca la riconciliazione tra Turchia, Iran e Arabia Saudita(UAE)

Dopo il GCC, da dove è uscito vittorioso il Qatar, Doha sta cercando di imporsi nell’ambito territoriale del Medio Oriente come pacificatore tra Turchia, Iran e Arabia Saudita con relativi alleati.

Ankara, in particolare spera che questo apra le porte per la ripresa della cooperazione economica e commerciale con l’Arabia Saudita, anche se sia il re saudita e sia il presidente turco sono già venuti al dialogo di riappacificazione.

I due paesi hanno attraversato una crisi di boicottaggio nominato e attuato ma non ufficializzato che ha dato problemi, principalmente alla Turchia, ma anche al regno saudita, visto il gran numero di affari e scambi presenti tra i due Paesi.

Un funzionario qatariota, Mutlaq Al-Qahtani, ha detto che la cosa può essere reale se gli attori in gioco riconoscono il Qatar come mediatore tra i tre: Riyadh, Ankara e Teheran.

Egli ha detto: “Se questi due paesi vedono che lo stato del Qatar ha un ruolo in questa mediazione, allora è possibile farlo; ciò si riferisce al principio del consenso come principio fondamentale nelle relazioni internazionali.”.

Ha continuato: “È nell’interesse di tutti che ci siano relazioni amichevoli tra i paesi della stessa aria geopolitica, in particolare tra l’Arabia Saudita, la Turchia e l’Iran“.

Erdogan e re Salman hanno ripreso a dialogare e hanno convenuto di “mantenere aperti i canali di dialogo per migliorare le relazioni bilaterali e superare i problemi”, ha riferito la presidenza turca quando i due capi di governo si ritrovarono.

La cosa, però dove si possa trovare uno scoglio è che Ankara riveda la sua posizione sui Fratelli Musulmani, poiché gran parte del partito e delle attività mediatiche del gruppo islamista, così come i loro incontri sono stati trasferiti a Istanbul.

Gli osservatori affermano che la questione dei Fratelli Musulmani sarà il vero banco di prova per capire se la Turchia è seriamente intenzionata a entrare nel circolo della riconciliazione. La fratellanza è stata dichiarata fuori legge dai quattro alleati(Arabia Saudita, Egitto, Bahrein ed Emirati Arabi Uniti).

C’è da dire anche che, il ministro degli Affari esteri degli Emirati Arabi Uniti Anwar Gargash ha affermato che Abu Dhabi vuole normalizzare le relazioni con la Turchia. Quindi spiragli aperti che possono beneficiare Ankara.

Dall’altra parte del Golfo, il ministero degli Esteri iraniano ha accolto con favore la riconciliazione del CCG e ha promesso di “abbracciare” gli stati arabi quando e se decideranno di “correggere la loro rotta sbagliata e risvegliarsi alle realtà della regione”.

In poche parole, siamo pronti a essere con voi se rivedete le vostre politiche contro l’Iran. Teheran, con questa dichiarazione ha dato prova, sembra,di voler  aprire una nuova pagina con l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti a condizione che “cambino il loro comportamento”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Saeed Khatib Zadeh.

Il quale ha aggiunto: “Non appena il Kuwait ha annunciato sviluppi per risolvere i problemi nel Golfo, noi lo abbiamo accolto con favore; restiamo ottimisti e speriamo che sia stata trovata una strada per raggiungere la stabilità regionale”.

Certo che l’Arabia Saudita conta in questi nuovi cambiamenti, ma il Paese che più ha peso sulle decisioni, al contrario della sua grandezza fisica è quello governato da Dubai e Abu Dhabi. I regnanti delle due città, con l’emiro hanno un peso maggiore sia politico e sia militare nell’area GCC, per stabilità, apertura al mondo occidentale, potenza militare, superiore a quella saudita in esperienza e armamenti e anche in relazioni internazionali.

Fu MbZ, Mohammed bin Zayed Al Nahyan, principe di Dubai, a chiedere all’emiro del Qatar un riavvicinamento usando la scusa dei mondiali del ’22. E’ stato MbZ che ha influenzato l’amministrazione Trump a esporsi contro la Fratellanza e l’Iran, è MbZ che ha riempito di dollari gli “armaioli” statunitensi da creare una piccola Prussia all’avanguardia nel Golfo, ed è a capo, anche se “solo” principe ereditario, ma solo de facto, degli UAE e tutte le sue risorse economiche che giungono anche in Italia con il possesso dell’Unicredit. Non per ultimo, chi è stato il primo paese a normalizzare?

Non per niente il Qatar non ha mai chiuso con gli UAE formalmente e si è usata l’Arabia Saudita come scudo evidente da sventolare. E gli UAE a quante pare sono pronti a volare ad Ankara, per il trasbordo del Golfo verso Teheran, la strada forse è ancora lunga.

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