La Francia e le moschee “separatiste”

epa08786497 Muslims leave the Grand Mosque of Paris after Friday prayer, in Paris, France, 30 October 2020. The Imam of the Grand Mosque in Paris has recited a poem for the Republic and France during the Friday prayer. EPA/MOHAMMED BADRA (MaxPPP TagID: epalivefive120576.jpg) [Photo via MaxPPP]

In Francia continua la campagna contro l’ “Islam separatista” come lo definisce Macron, e la prossima settimana saranno controllate circa 76 moschee che sono a rischio di chiusura perché definite dal ministro dell’Interno francese Darmanin “separatiste”.

Di sicuro la polizia francese chiuderà 18 centri che sono già, secondo le fonti poliziesche, chiuse a priori perché radicalizzate e alcune di queste si trovano a Seine Saint Denis.

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Alcuni partiti francesi chiedono a Macron di no agire direttamente e a nome della laicità dello stato, altrimenti potrebbe essere intesa come una linea guida contro l’Islam, e questo darebbe risultato negativi, ma bisognerebbe agire sulle scuole e sulla inclusione dei ragazzi e non solo sulle moschee, lasciando sempre al primo posto la laicizzazione dello stato.

Intanto, come è successo precedentemente, dalla Turchia tuona Erdogan: “Macron è un problema per la Francia, e per colpa sua essa sta vivendo un periodo difficile; spero che il Paese si sbarazzi del problema Macron il più presto possibile”, accenno detto dopo il sermone del Venerdì a Haja Sophia.

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