Bollywood contro la violenza razzista in India

Tocca a Bollywood scendere in campo per contrastare la violenza razzista che India sta aumentando sempre di più, grazie alle scellerate politiche razziste del primo ministro hindù.

Oltre a prendere di mira i musulmani, nel paese, gli estremisti hindù e le tv filo governative hanno iniziato a prendere di mira le star di Bollywood. Stanchi dopo mesi di attacchi denigratori e diffamatori attori, produttori e associazioni di settore hanno unito le forze per fare causa ai giornalisti pro-governativi che da quattro mesi martellano con campagne infanganti tutto il sistema cinema. Nei loro servizi, le tv accusano Bollywood di essere un covo di tossicodipendenti che abusano di cocaina, LSD, marijuana, chiamandoli “spazzatura”, “drogati”, e “tossicomani” in seguito allo scandalo di un attore suicida e all’arresto della sua fidanzata con accuse non confermate di spaccio di erba.

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E’ una battaglia tra titani della comunicazione, da una parte le star che fanno sognare centinaia di milioni d’indiani come Shah Rukh Khan e Akshay Kumar, dall’altra le tv che aizzano le folle all’odio anti-élite e anti-opposizione, guidati dalla celebrità del giornalismo scandalistico e spaccone Arnab Goswami di Republic Tv e i suoi colleghi di Times Now.

Nella causa presentata all’Alto Tribunale di Delhi da quattro associazioni di produttori, sceneggiatori, attori e artisti di cinema e tv, si ricorda tra l’altro che l’industria definita “fogna” quotidianamente da questi seguitissimi canali “in realtà è un enorme fonte di reddito per le casse dello Stato e dà da vivere a molte persone collegate a Bollywood, che vengono danneggiate da questa campagna di diffamazione”, campagna combattuta anche da 80 mila fake troll fondamentalisti riconducibili ad associazioni affiliate al partito di governo del razzista primo ministro.

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