Sadiq Khan boicotta il G20 in Saudi Arabia

Al prossimo G20 il sindaco di Londra Sadiq Khan ha chiaramente affermato che boicotterà il vertice di quest’anno, ospitato virtualmente in Arabia Saudita, aggiungendo che nessun funzionario del comune di Londra si collegherà durante tutte le sessioni dell’evento.

Al G20 c’è un evento in particolare chiamato Urban 20 dove partecipano tutti i sindaci più importanti dei paesi aderenti.

Il sindaco Khan afferma che non vuole essere complice del regime di censura che vige nel paese che ospita Makkah e Madinah, anche se il Regno Unito è molto unito commercialmente con il Regno Saudita, specialmente per quanto riguarda la vendita di armi che sta distruggendo lo Yemen.

Khan ha rilasciato un’intervista ad un quotidiano arabo che gli ha chiesto il perché di tale scelta e dice: “Il record spaventoso dell’Arabia Saudita in fatto di violazioni dei diritti umani non deve essere ignorato da nessun politico britannico, le azioni di MbS e del suo regime, compreso l’omicidio di Khashoggi, devono essere inequivocabilmente condannate dal Regno Unito ”

Continua rincarando la dose: “Questo vertice del G20 dovrebbe essere utilizzato per affrontare direttamente la repressione dei diritti e delle libertà a livello globale, inclusa l’Arabia Saudita; il regime non può utilizzare il proprio ruolo di ospite per evitare quest’argomento urgente e qualsiasi partecipante nel Regno Unito ha il dovere di parlare”.

Khan ha acconsentito anche a tutte le richieste che molti gruppi di sostegno dei diritti umani hanno fatto a tutti i sindaci che parteciperanno a U20 di boicottare quest’evento, infatti, egli dice ancora: “I diritti umani e le norme della società civile sono minacciate in tutto il mondo; le delegazioni del G20 hanno l’obbligo di garantire che le riunioni del G20 non siano utilizzate dai governi ospitanti per oscurare o nascondere le proprie pratiche repressive e distruttive per l’ambiente”.

Altri sindaci hanno aderito all’iniziativa come quelli di NY, Parigi e LA che hanno già confermato la non partecipazione al vertice, menzionando nel comunicato l’omicidio di  Jamal Khashoggi, il disprezzo del principe ereditario alla questione del clima, e alla repressione interna sulle donne e su chiunque è critico verso il suo regime.

Sembra che il lavoro Vision 2030 non sta dando i risultati sperati, far vedere al mondo intero che il regno si sta rinnovando e aprendo alla modernità, ma poi inasprendo ogni forma di contestazione e critica civile della popolazione saudita.

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