In opposizione alla normalizzazione, l’Algeria si unisce al Qatar

Il presidente algerino Tebboune, in un’intervista televisiva, ha dichiarato che non farà mai parte della normalizzazione avvenuta nel Golfo, e che l’Algeria non darà mai la benedizione agli stati arabi che ne faranno parte.

Continua dicendo che i paesi arabi avevano boicottato lo stato che vuole essere riconosciuto, fino a che non si risolveva la questione palestinese, che è sacra per tutti gli arabi, è la madre di tutte le questioni e non sarà risolta se non ristabilendo i confini del 1967 e riconsocendone lo stato palestinese al suo interno con Gerusalemme capitale.

Quest’annuncio è avvenuto dopo che il Qatar ha dato pieno sostegno ai palestinesi, questa la versione ufficiale:

“Lo stato del Qatar ha affermato la sua ferma posizione sulla questione palestinese, che prevede la fine dell’occupazione israeliana e l’istituzione dello Stato di Palestina con Gerusalemme come capitale nel quadro della legittimità internazionale e delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, garantendo al contempo a tutti i rifugiati palestinesi il diritto di ritorno.”

L’Algeria si è espressa ufficialmente come il Qatar, e nonostante che i popoli del Golfo sono costretti al silenzio le proteste si levano al cielo, come quelle dei marocchini appena giunta voce che il regno magrebino sarebbe stato uno dei prossimi a normalizzarsi come gli altri due stati arabi.

Si sono levate proteste, nonostante i divieti di assembramento, causa CoViD, con manifestanti che sventolavano bandiere palestinesi cantando che la Palestina non è in vendita davanti i loro palazzi governativi a Rabat.

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