Unesco, principessa Haif Al-Mogrin rappresenta Sauditi

Il regno saudita sotto l’influenza deI principe ereditario, muove i primi passi verso una normalizzazione e svecchiamento, ma qualcuno si muove più velocemente per  compiere errori grossolani che rischiano di far perdere la sua affidabilità sia interna e sia internazionale.

Tra i progetti di Vision 2030 vi è quello di mettere al pari degli atri Stati il rapporto uomo-donna nella vita del regno, giacché in precedenza era tutto e solo al maschile. Ha fatto clamore la possibilità di far guidare le donne, anche se con particolari vincoli, ma almeno si prosegue in quella direzione, anche se la libertà di parola, specialmente quella femminile, è ancora una chimera, visto le tantissime donne che appena scrivono un pensiero lontano da quello dominante, sono quantomeno attenzionate dalla polizia saudita.

Però a livello internazionale e nelle alte sfere della società saudita, si moltiplicano le donne che iniziano a prendere più potere rispetto agli uomini, ne è l’esempio la principessa Haifa Bint Abdulaziz Al-Mogrin, una donna con un curricula tutto di rispetto, attiva nella società e ben voluta non solo in patria; per questo è stata premiata da parte della governance saudita come delegata all’UNESCO.

Sul suo profilo twitter, nella sua biografia, è ben chiaro, sia in inglese e sia in arabo la sua ultima assegnazione: “Permanent Delegate of the Kingdom of Saudi Arabia to the UNESCO”  e “المندوب الدائم للمملكة العربية السعودية لدى اليونسكو”

Questo è un piccolo passo verso la completa emancipazione delle donne nel regno, con la speranza che possano seguire altre come lei. Ricordiamo che nell’Islam la donna ha pari diritti e doveri rispetto all’uomo, anzi sotto certi aspetti è presa più in considerazione in quanto madre. Tutto ciò che accade nella vita degli uomini sono solo antiche tradizioni e usanze che tardano a scomparire del tutto dall’organizzazione sociale e familiare.

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