Scontro con l’Ungheria sui migranti. Ma il 39 per cento degli italiani vuole porti chiusi

Il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto (in foto), pare abbia idee più chiare di certi politici nostrani nel considerare i flussi immigratori. «Deplorevole e pericoloso» ha definito il permesso del governo italiano di far attraccare le navi dei  migranti. «È un incentivo per i trafficanti e per i migranti stessi, che potranno arrivare di nuovo in massa» ha sostenuto il ministro. La posizione di Budapest dunque è di non partecipare a una ripartizione dei migranti salvati in mare.

In risposta, il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, ha battuto sul tasto della collaborazione da parte degli altri Paesi europei. «L’Italia da anni vive un’emergenza causata anche e soprattutto dall’indifferenza di alcuni partner europei come l’Ungheria. È’ facile fare i sovranisti con le frontiere degli altri. Chi non accetta le quote deve essere sanzionato duramente» ha sottolineato in una nota il leader del Movimento 5 stelle. Il quale ha fatto notare: «Nei Paesi di transito vanno istituiti degli uffici europei nei quali i migranti possano presentare richiesta di asilo in modo da poter essere poi trasferiti in Europa – e non solo in Italia – attraverso un corridoio umanitario. In questo modo si mette fine all’inferno dei trafficanti di uomini e dei barconi e ognuno si assume le sue responsabilità».

Il punto della questione però sembra un altro. E cioè se accogliere tanta gente. Secondo una rilevazione di Swg su un campione di mille maggiorenni italiani, il 39 per cento degli intervistati è molto d’accordo con la politica dei porti chiusi agli sbarchi delle navi che recano migranti. E secondo il 38 per cento degli intervistati il flusso dei migranti ha procurato soprattutto problemi di criminalità e sicurezza. Il 40 per cento ritiene abbastanza realizzabile una politica sull’immigrazione che concili, da un lato, rigore e contrasto all’immigrazione clandestina e, dall’altro, accoglienza e fine della politica dei porti chiusi.

Preoccupazioni in linea con le intenzioni di voto. Infatti, intervistando 1.500 soggetti maggiorenni, Swg rileva che dal 9 al 16 settembre la Lega è cresciuta dello 0,6 per cento dei consensi, raggiungendo il 34 per cento. Pd e Movimento 5 Stelle in calo.

Facebook Comments Box