Saggezza Sufi ai tempi del coronavirus

di Shaych/Pir Muhammad Muddaththir Chishti Nizami (già Silvio Giuseppe Maria Gualini)
Presidente Jamia Al Karam Italia

Uno dei miei desideri personali sarebbe quello che l’Islam potesse tornare oggi alle sue origini e che
il suo aspetto spirituale (La Via di Verità o Haqiqah ) venisse accettato da tutta l a comunità dei
credenti ummah ) e c onvivesse ed interagisse con la Grande Via comune a tutti, la Shariah , senza la
quale non vi si potrebbe nemmeno immaginare una Via di Verità.

Mi sono sempre domandato come mai quell’Islam delle origini fosse così forte, compatto ed unito
al di là dell’o vvia risposta: la presenza del Santo Profeta صلى الله عليه وسلم era tutto ””. Su questo non vi è dubbio
alcuno, ma vi era anche un altro fattore: la forza e volontà di “ non tornare ad essere come prima ”.
Forza che era frutto di un vero pentimento dei peccati commessi nella vi ta precedente. Forza che
garantiva (e garantisce tutt ora) a chi ritornava ad essere Muslim il ritrovo della propria pace e
sicurezza nella presenza del Santo Profeta صلى الله عليه وسلم (e quindi in se stesso). Una riprova di questa mia
convinzione è in questa tradizione profetica ( hadith )

<<Il Santo Profeta صلى الله عليه وسلم disse: “ La gente dell’ Ovest (tra i miei seguaci) rimarrà nella verità e vittoriosa sino al tempo dell’ Ultima Ora ” (Sahih Muslim, Libro 34, Hadith
Ed uno dei motivi di questa coesione sarà la perfetta coscienza di aver abbandonato
una via di “ordinaria follia” caratterizzata da ogni sorta di sregolatezze, ansie, paure e tradimenti per una vita
regolata in pace con se stessi e di tale intensità da non desiderare più il passato. Così come chi ha
scampato un pericolo mortale si ferma a riflettere su lla fortuna di essere stato salvato
ripromettendosi di non cacciarsi nello stesso errore in futuro. Senza voler entrare nei dettagli e
commenti sulla tradizione hadith ) poco sopra riportata vorrei fare notare che essa si riferisce
esplicitamente a chi fra i seguac i del Santo Profeta صلى الله عليه وسلم della gente dell’Ovest rimarrà nella verità e
non deve sfuggire il riferimento alla Via di Verità.
L’Ultima Ora è quella che è definita e conosciuta come la “Fine del Mondo” e di cui questo periodo
di blocco totale delle attività potrebbe essere il primo chiaro seg nale. In un colpo solo un
microscopico organismo ha messo in ginocchio potenze nucleari che hanno a disposizione
armamenti impressionanti. Un organismo vivente simile ad una di quelle mine da marina con una
corona di magneti per aderire alla chiglia delle navi e farle esplodere. Questo nuovo ed inatteso
periodo giudicato anche da chi non condivide le nostre credenze come irreversibile segna una
svolta epocale, tale da fare cambiare per sempre le abitudini di questa umanità. Questa situazione
mi ha rico rdato un episodio quasi analogo accaduto circa mille cinquecento anni fa quando il Re
Abraha decise di demolire la Casa di Allah ( Ka’aba ) alla Mecca attaccando la città con gli elefanti,
l’arma più temibile dell’epoca anche perché ancora sconosciuta nella Penisola Arabica di quei
tempi. L’invincibile esercito non trovò resistenza alc una da parte del custode della K a’aba , Abd Al
Muttalib , futuro nonno del Santo Profeta صلى الله عليه وسلم, che affidò la stessa al suo vero Padrone: Allah. Ed
Allah esaudì la preghiera inviando stormi di uccelli con pietre d’argilla. Il primo attacco aereo della
storia dell’umanità fu avviato dal Migliore dei Pianificatori, Allah Subhana Wa Ta’ala . La pioggia
di piccole pietre d’argilla fu talmente devastante da mettere in fuga tutto l’esercito d i Abraha che,
non solo si disperse, ma l’intero esercito morì in una vallata desertica ancora oggi considerata
maledetta a tal punto che nessuno dei contemporanei osa entrarvi.
Come l’esercito di Abraha questa umanità pare in fuga da se stessa sperando nel vaccino per arrestare le morti di una pandemia che sembra senza fine e senza cure specifiche. Come nella storia di Abraha il pericolo è arrivato da un “qualche cosa” molto piccolo rispetto all’obiettivo ed un “qualche cosa” del tutto inaspettato.

Nel video pubblicato su YouTube  offre in Italiano un antidoto per i fratelli Musulmani che lo voglia no mettere in pratica, non è un presidio per combattere il virus ma è un elisir per l’anima e lo spirito, quindi serve per dare conforto, forza morale e spirituale per affrontare con pace e serenità questa prova con la quale Allah nella Sua Infinita Misericordia hadeciso di testare tutti gli uomini, Musulmani e non Musulmani. Si tratta di una recitazione
leggermente particolare di Su rah Fatiha . Recitazione cominciata anch’essa in tempi bui dal grande Santo della Confraternita Spirituale Chishti Nizami , Sua Santità Shaych Pir ) Syed Nizamud Din Awlya , Rahmatullah Ahle , Badayun , Uttar Pradesh , India 1238dC 3 Aprile 1325, Dehli ), ventesimo polo della Silsila Chishti e capostipite della ramificazione che prende il suo nome: Nizami . La grandezza di molti Pir si giudica dalla qualità e santità dei loro discepoli. Nel caso di Sua Santità Pir Nizamud Din Awlya , Rahmatullah Ahle , basta citare un nome: H azrat Amir Khusro , Rahmatullah Ahle , poeta e musicista cui si deve l’istituzione e canonizzazione della musica spirituale Qawalli che procura stati spirituali denominati “ sama ”, finissimo poeta ed inventore di strumenti musicali come la tabla ed il sitar , ampiamenti utilizzati anche ai giorni nostri. Nel Subcontinente Hazrat Amir Khusro , Rahmatullah Ahle , è citato come esempio di discepolo perfetto, basti ricordare un episodio per tutti: rientrando a Dehli da un viaggio apprese della dipartita de l suo amato Pir, tanta fu l’afflizione che anche egli passò ad altra vita poco tempo dopo nello stesso anno.

La recitazione presentata da questo scriba nel suo primo tentativo di videoclip su YouTube (non me ne vogliano i professionisti di YouTube) può essere affrontata da chiunque è in grado di offrire le normali cinque preghiere giornaliere e conosce le regole di recitazione dell’Arabo del Sacro e Glorioso Qur’an Karim .

Facebook Comments Box