Ramadan, cosa è questo Ramadan?

Il Ramadan è il mese eccezionale per i musulmani, è quel mese in cui tutto cambia e tutto si trasforma, difficile ma atteso, stancante ma benedetto, impervio ma che porta sulla retta via di purificazione.

È il mese dove ogni musulmano deve dimenticarsi della sua vita normale e avere un rapporto privilegiato con il suo spirito, deve vincere le sue difficoltà e paure, essere un tutt’uno con i suoi vicini e dividere ogni cosa, essere sincero con se stesso e pentirsi di tutto ciò che ha fatto.

È il mese del sacrificio spirituale, dove rifiuta le tentazioni, gli agi della sua vita quotidiana, dove mette a disposizione il suo spirito alla ricerca della soddisfazione interiore degli altri, dove sacrifica il suo benessere per la preghiera e ricerca di continuo l’approccio con Dio in ogni sua azione.

È il mese del sacrificio materiale, rifiuta le sue ricchezze per donarle ai più bisognosi sotto forma di condivisione del cibo con gli altri. Rifiuta tutti i suoi comodi servizi per mettersi a disposizione di chi non ne ha, e permettendone il suo miglioramento. Rifiuta il riposo dedicandosi alla preghiera più del solito, cercando di coinvolgere familiari e conoscenti, cerca di essere un tutt’uno con la comunità in modo da saggiarne i bisogni e cercare di alleviare i bisognosi, in modo che possa ricordarsi e rifare, poi, durante l’anno di tutta questo.

È il mese sacro che ci avvicina alla vita dei profeti e di tutti quelli che hanno fatto sacrifici, hanno subito sofferenze e sono speranzosi nella salvezza della propria anima verso Dio. In questo mese non è la sofferenza del digiuno che preoccupa i musulmani, quello è solo una necessità materiale che può essere sempre soddisfatta, ma è il sacrificio dello spirito, della mente e del cuore che tiene sulle spine il credente che accetta di compiere nel migliore dei modi il mese sacro.

Egli dedica un mese del suo anno di vita per cercare di ovviare a tutto questo ed essere pronto a migliorarsi. Lo spirito, la mente e il cuore, hanno la meglio sullo stomaco e sui vizi del corpo. E questo mese serve a dimostrare come l’uomo può, quando vuole, vincere contro se stesso in nome di una salvezza superiore. Il Ramadan non è digiuno dal cibo, dall’acqua, dai beni materiali, ma è accettazione della propria forza mentale e spirituale verso ciò che noi stessi abbiamo creato per le nostre effimere necessità. Possiamo farne a meno, possiamo non bere, non mangiare, non fumare, non toccare un uomo o una donna, possiamo non usufruire delle nostre ricchezze, ma non possiamo non stare lontano dalla nostra esigenza spirituale, non possiamo allontanarci dall’amore del cuore verso noi stessi e gli altri, non possiamo non essere forti e controllare la nostra mente.

Questo insegna il mese sacro, non l’allontanamento dai beni materiali, ma la consapevolezza di essere forti e controllare noi stessi e volgerci al bene e alla salvezza nostra e di ciò che ci circonda, facendo a meno di ciò che noi stessi abbiamo creato.

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