Inferiorità, invidia e soggezione per l’Italia

Ho sempre avuto quell’istinto conservatore riguardo alla mia terra di origine, perimetrato spesso nei confini nella parte meridionale della penisola italica, ma che, come tutti gli abitanti del giardino d’Europa, nei momenti critici, da buon elemento umano d’influenza culturale latina, si espande a tutto ciò che è descritto come nazione sul mio passaporto.

Anche perché sono stato educato al senso dello stato e al suo rispetto da parte di un grande uomo che lo ha servito per quasi tutta la sua vita, anche quando non era al suo diretto servizio.

Proprio per questo in questi giorni mi sono sentito toccato da tutto quello che è successo in questo periodo di quarantena.

Considerare l’italiano come l’oggetto strano, diverso, l’ultimo e il brutto anatroccolo rispetto agli altri, è stata sempre una bandiera che molti, troppi hanno sempre sventolato. E in questi giorni tale considerazione è diventata di “tendenza” come appare sul lato destro di Twitter quando vi è una parola di uso comune. Questo con il consenso dei governanti di quei paesi, nonostante, bisogna dirlo, a casa loro non sono messi meglio di noi.

Non polemizzo e non faccio come i vicini di casa che più che altro mi sembrano comportamenti da bambini: addossano le proprie responsabilità agli altri, discolpandosi e negando l’evidenza. Aspetteremo e vedremo cosa accadrà domani. Aspetteremo, seduti sulla riva del fiume, veder passare chi in precedenza sperava di vedere noi.

Il problema di questa loro irreversibile idea nei nostri confronti è dovuta non a qualcosa accaduta oggi, ma risale nei secoli addietro: il desiderio di voler avere qualcosa di irraggiungibile, inarrivabile e ineguagliabile.

Conoscete la storia politica dell’Italia? Conoscete la posizione geografica dell’Italia? Conoscete la fervente attività letteraria dell’Italia? Conoscete la illuminante vita artistica dell’Italia? Conoscete la multiculturalità dell’Italia? Conoscete la diversità naturalistica dell’Italia? Conoscete l’immensa biodiversità dell’Italia?

Conoscete tutto questo? Non sarà quest’articolo a darvi le risposte, ma le dovete cercare da soli, per capire il perché di tutto questo, e quando avrete trovato le innumerevoli risposte a ogni mia domanda, capirete il perché tutte queste persone, che vivono vicino a noi, hanno questo senso d’inferiorità, invidia e soggezione nei nostri confronti. Capirete perché tutti quelli che vivono lontano invidiano quelli che provano quest’odioso senso d’inferiorità, di invidia e soggezione: importante è vivere vicino a questa immensa terra di cultura, armonia, storia e civiltà.

Dopo aver risposto, fatevi una serie di domande: “Perché molti di questi che non ci considerano, smaniano per venire a vivere anche solo una settimana in Italia?” – “Perché tutte queste persone sono alla costante ricerca dei nostri prodotti e quando non li trovano, prendono i falsi che li imitano?” – “Eh se avessimo il potere di riprenderci tutte le nostre opere artistiche e non solo, in giro per il mondo, quante nazioni, città, quartieri e musei oggi esisterebbero?”

Riflettiamo e amiamo la nostra terra. E quanto qualcuno ne parla male o ci prende in giro è solo perché ha quel senso d’inferiorità, invidia e soggezione che gli rende la vita non meravigliosa come la nostra vita in Italia.

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