Anmi: “Condanniamo la violenza sui bambini nei Centri Islamici”. Il Presidente, “parlate con gli italiani musulmani”

L’Associazione Nazionale Musulmani Italiani, presieduta da Raffaello Yazan Villani emette un comunicato di posizione. Pubblichiamo interamente:

Da poco è accaduto qualcosa veramente increscioso, che non merita nessuna giustificazione, per coloro che si sono permessi di picchiare a Pisa, ragazzini che si trovavano nei centri islamici a imparare versetti del Sacro Corano.

ANMI condanna tale vile atto e non da nessuna scusa a questi personaggi per  trovare una giustificazione a tale gesto.

DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE RESPONSABILE Raffaello “Yazan” Villani

Da presidente di un’associazione musulmana, non riesco a capacitarmi come possano svilupparsi alcune notizie all’interno della mia comunità.

Ne leggo troppe purtroppo, e ogni volta cerco di capirne il motivo e di trovare un appiglio di logica per avere un quadro sull accaduto.

Ma spesso non lo trovo, e andando oltre l’esasperazione dei media che è troppo spesso usata contro l’Islam, anch’io provo ribrezzo e sdegno per certe opere, compiute da chi dovrebbe essere d’esempio per l’intera comunità e anche per chi c’è intorno.

Abbiamo noi di ANMI, in un anno di attività, portato alla luce e confermato alcuni fatti incresciosi d’imam che, oltre ad auto eleggersi per questo ruolo, non avendone le capacità teologiche, compiono azioni veramente atroci. Oltre a imbrogliare chi cerca di fare elemosina, oltre a molestare donne con la scusa di preghiere rituali, adesso questi fantomatici ed esaltati personaggi, osano toccare gli angeli che camminano sulla terra, i figli prediletti, il futuro della generazione e della società, chi sarà la vita in questo mondo: i bambini.

Ecco a questi, che io non definirei certo uomini, spetta una punizione dura. Molto più rispetto ad altri reati: primo perché i bambini non si toccano e questo è detto ben specificatamente in tutti i libri di fede e in tutti i libri di teologia e dottrina, che non riguardano solo l’Islam. Secondo perché questi, che non definisco, stavano esercitando uno dei mestieri più antichi, difficili e allo stesso tempo più belli e affascinanti del mondo, quello dell’educatore insegnante. Lo faceva il nostro Profeta, e lo esercitava con amore gioia e abnegazione. Terzo perché questi, dovrebbero essere l’interfaccia con il mondo che ci circonda, e non possono assolutamente commettere queste atrocità, perché per una cosa del genere, tutti noi veniamo messi al pubblico arbitrio, e se ci va bene bistrattati. Ed io mi sono stancato, di sentire parole che infangano, distruggono e rovinano la mia religione, dopo anni di sacrificio e di tempo di noi gente per bene che spendiamo volentieri per far conoscere cosa è l’Islam.

Sono stanco di questi esseri, e meritano di sicuro una dura ed esemplare punizione in questa vita. E statene pur certi, voi non musulmani che leggete, che questo non è lontanamente Islam.

Io condanno anche chi sapeva e non ha detto nulla, con la scusa di non far trapelare fuori ciò che accade nella comunità. Che cosa siamo, mafiosi che abbiano l’ordine dell’omertà?

Riflettiamo noi musulmani su questo mio ultimo pensiero, e dico a voi, italiani che, a ragione a volte, vi fate i concetti errati sull’Islam, di ascoltare chi come voi vive in Italia e si comporta da italiano, vive da italiano e pensa da italiano. Noi siamo italiani in tutto e nel modo di fare e pensare, abbiamo lo stesso Dio che avete voi, ma lo adoriamo con orazioni diverse. Tutto qui“.

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