Ufficializzata la prima fatwah emessa da una donna

La notizia è rimbalzata su molti quotidiani europei con molto risalto sul fatto che sia possibile che una donna possa emettere una sentenza in riguardo alle controversie religiose per i musulmani.

Ma per noi non è una novità, in quanto sin dall’epoca del profeta Muhammad, dopo la sua morte, i leader della comunità musulmana residente a Madinah, facevano riferimento ad Aisha, donna, per legiferare sulla legge islamica. Aisha è la moglie più giovane del Profeta, quella che permise che molti detti e momenti di vita del Messaggero fossero conosciuti e divulgati al mondo intero.

Quindi per noi non è una novità che una donna possa emettere fatawah e comunicare e far conoscere di Islam, tra l’altro, la prima Università al mondo fu fondata da una donna, Fatima alFhiryha in Marocco, per questo non abbiamo bisogno, come molti occidentali credono, di lezioni di parità dei sessi.

La novità, più che altro, sta nel fatto che finalmente, il mondo musulmano inizia a scrollarsi da dosso la visione oscurantista liberticida salafita-wahabita dei Saud che, grazie al petrolio e alla “complicità” degli USA e UK avevano fatto sì che tale setta iniziasse a propagandare questa versione “inventata” dell’Islam da un carcerato in Egitto e ripresa da un certo personaggio che fu il leader religioso del primo regno saudita che si macchiò dell’uccisione di migliaia di musulmani a Makkah con la distruzione di molti reperti storici. Personaggio che ha dato il nome al wahabismo e che fu tra l’altro disconosciuto dal padre che era un autentico studioso dell’Islam.

Ma come sappiamo, quando gli USA e l’UK ci mettono lo zampino, accade quello che conosciamo.

Tutto questo, che una donna possa emettere fatawah, sembra una cosa meravigliosa all’occidente imbottito e accecato dal propagandismo salafita. Oltre alla non novità, dobbiamo anche dire che già vi erano donne che emettevano fatawah, in diversi paesi musulmani, solo che ora, l’Egitto e AlAzhar hanno ufficializzato la prima “alima” (donna studiosa) dopo che ha seguito un corso di studi della nuova AlAzhar partito nel 2017.

Oltre a questa semi novità, la cosa interessante è che le studiose di nuovo hanno una loro sede ben distinta da quella maschile, per permettere alle donne di poter chiedere cose a loro riguardante e che non le mettano in imbarazzo a parlarne con gli uomini. Anche perché un uomo non può sapere di cose “femminili” se non sia uno specializzato nell’ambito femminile.

Una delle prime quattro donne Nevine Mokhtar ha riferito: “Abbiamo ricevuto una formazione intensiva dal 2017 su come trattare i testi islamici e emettere fatawah in un modo che riconosca il tempo, il luogo, i costumi e le circostanze degli individui. Abbiamo anche superato i test sulla conoscenza del Sacro Corano, sulla conoscenza della Sunnah e nella giurisprudenza islamica per rispondere alle domande delle donne”, ha detto Mokhtar .

“Durante la mia presenza di tre ore nella moschea il primo giorno del consiglio della fatawah, non ho avuto un momento di pausa. Ho ricevuto molte donne che si sentivano a proprio agio nel farmi domande su questioni private. Hanno partecipato più di 100 donne il primo giorno”, riferisce la studiosa.

“Alcune donne potrebbero sentirsi troppo imbarazzate per rivolgere domande a predicatori uomini su questioni specifiche femminili. Di conseguenza, le donne possono rivolgersi a predicatrici affidabili per un consiglio. La presenza di Muftyia qualificate (studiose di fatawah femminili) nelle moschee eliminerà questa barriera e aiuterà le donne a comprendere meglio la loro religione”

Dal corso del 2017 oltre alle Muftyia, sono usciti a pieni voti 144 imam, che potranno consigliare (non emettere fatawah) le donne e anche uomini che lo vogliano, dirigere le preghiere con solo donne e coadiuvare gli imam uomini nelle moschee.

Da ricordare che nell’Islam gli imam possono tranquillamente sposarsi, e che gli imam, non possono emettere fatawah, ossia non possono dare risposte sulla legge e non possono assolutamente emetter sentenze che riguardano al vita religiosa di un musulmano. Cosa che purtroppo accade in Italia e, sinceramente è il momento di far azzittire tutti questi falsi e bugiardi personaggi che si spacciano per quello che non sono. Attenzione!

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