A Monfalcone sdegno per le scritte ingiuriose su led negoziante

Il negoziante è il bengalese Rejaul Haq, presidente del centro culturale islamico di Monfalcone Baitus Salat e proprietario di un negozio che serve gli extracomunitari e in più fa da money transfert.

Essendo un cambia valute, all’esterno ha un led a scorrimento cui appaiono i valori delle monete cui fanno uso i clienti del negoziante. E proprio questo led è la causa dell’increscioso fatto accaduto nella notte del week end scorso.

Appaiono delle scritte “indicibili” come dice il notiziario del TG3 regionale del Friuli, ove una a quanto pare inneggia a offendere la comunità cristiana e l’altra è una bestemmia vera e propria.

Queste scritte sono durate tutta la notte sino all’alba quando i vigili si sono recati a casa del titolare, svegliandolo e portandolo al cospetto del negozio per fare in modo di cancellare tale oscenità. Haq non ha potuto fare altro che spegnere il led, perché non riusciva ad entrare nel servizio per far tornare sul led le sue originarie indicazioni di cambio.

Il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, ha sposto denuncia alla Procura della Repubblica e al Prefetto di Gorizia contro tali frasi e ha fatto lo stesso il titolare del negozio affermando che sicuramente è stato hackerato il sistema e qualcuno ha inserito tali scritte, poiché anche lui non è riuscito a eliminarle se non spegnendo l’attrezzo elettronico.

La sindaca dice di essere indignata per tale atto e che non lascerà impunito il colpevole se le autorità troveranno l’artefice di tale atto, alludendo nelle sue dichiarazioni la direzione verso chi gestisce il led luminoso. Dal canto suo il titolare afferma che lui mai avrebbe potuto fare una cosa del genere e questo atto serve solo a dividere la comunità della cittadina goriziana.

Il negoziante presidente del centro islamico ha ricevuto anche due multe da parte del comune per le frasi nel led, il quale titolare, ha fatto ricorso adducendo la sua denuncia.

Certo è che nessun musulmano, rappresentante anche la comunità della cittadina ove risiede e richiedente la cittadinanza italiana, potrebbe mai inneggiare in maniera blasfema contro figure di spicco della religione, tanto meno che sia Gesù, sia la Maria sono figure essenziali nell’Islam e mai credente farebbe tale blasfemia, specialmente musulmani provenienti da posti come il subcontinente indiano, dove qualcosa del genere sarebbe punito con la morte molto spesso. Diremo alla sindaca e a chi indagherà di guardare più tra i propri concittadini che non conoscono per nulla l’Islam e i musulmani e le figure in comune con la religione Cristiana.

Anche perché, uso comune e stereotipo, sappiamo benissimo, come apparso da commenti goliardici sul web, che i friulani a quanto a bestemmie, non la mandano a dire a nessuno!

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