Chi è Ebrahim Raisi, il nuovo presidente iraniano?

Ebrahim Raisi
Ebrahim Raisi

Religioso ultraconservatore con l’incarico di giudice capo della magistratura iraniana, ha vinto le elezioni con il 61,95% di preferenze su un totale dei votanti del 48,8%.

Ebrahim Raisi è nato nel 1960 nella città nord-orientale di Mashhad, da una famiglia religiosa, ha conseguito un dottorato in legge e giurisprudenza presso l’Università Mottahari di Teheran.

A soli vent’anni fu nominato procuratore della città di Karaj vicino a Teheran. Due anni dopo passo a Hamedan e mantenne anche però l’icarico a di Karaj. Da qui venne  promosso procuratore della provincia di Hamedan, lasciando il suio primo posto vacante.

Nel 1985, Raisi si trasferì nella capitale Teheran, dove ricoprì la carica di vice procuratore. Altri incarichi sono stati vice capo della giustizia dal 2004 al 2014 e procuratore generale dal 2014 al 2016.

Il nuovo presidente però ha molte macchie sul suo curriculum, tra le quali l’esecuzione di massa di prigionieri politici in Iran nel 1988, quando era un membro di spicco del famoso “comitato della morte”, un gruppo di magistrati e funzionari dell’intelligence iraniani messi insieme dall’allora leader supremo Khomeini per supervisionare l’esecuzione di massa di migliaia di prigionieri politici.

La maggior parte delle vittime erano attivisti di sinistra e membri del “Mojahedin-e Khalq (MEK)”.Si   pensa che siano  stati giustiziati circa 5.000 persone, mentre il MEK ribadisce che il totale sale a 30.000.

Per questo ed altre azioni contro i diritti umani,  nel 2019 gli Stati Uniti hanno sanzionato Raisi per tali violazioni, comprese le esecuzioni degli anni ’80, ed AI ha dichiarato che Raisi deve essere indagato per crimini contro l’umanità anche se ora è il presidente dell’Iran.

Intanto nel 2016, Khamenei lo ha nominato custode di Astan Qods Razavi, che è un gruppo-associazione religiosa ricchissima e spazia dalle attività religiose a fondi finanziari e sovrintende al sacro santuario sciita dell’Imam Reza a Mashhad.

Nel 2017si candidò contro Rouhani, ma perse la battaglia, vinta, appunto 4 anni dopo.

Il suo ultimo incarico prima di aver vinto le elezioni è stato quello di capo della magistratura, nominato direttamente da Khamenei nel 2019. Molto probabilmente diventerà anche capo dei Guardiani della Rivoluzione e prenderà il posto di Khamenei, le voci in Iran sono queste accertate anche dalla silenziosa epurazione di possibili avversari.

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