Guardian: il sotegno alla creazione di Israele è stato uno dei “peggiori errori” degli ultimi 200 anni

Venerdì in un articolo unico nel suo genere, il Guardian ha dichiarato che il suo sostegno alla Dichiarazione Balfour che prometteva una “patria” al popolo ebraico è stato una dei “peggiori errori di giudizio negli ultimi 200 anni”.

“Il Guardian del 1917 ha sostenuto, celebrato e si potrebbe anche dire che abbia contribuito a facilitare la dichiarazione Balfour.” L’editore dell’epoca, CP Scott, nei suoi articoli dell’epoca, era così preso dalla causa sionista che aveva completamente dimenticato i diritti del popolo già esistente, i palestinesi.

In questi articoli, Scott scriveva dimostrando il tipico razzismo degli scrittori e dei politici occidentali dell’epoca che sostenevano il progetto sionista. Il giorno in cui è stata annunciata la Dichiarazione Balfour, Scott ha respinto qualsiasi altra rivendicazione sulla Terra Santa, con l’affermazione razzista che “La popolazione araba esistente in Palestina è minoritaria ed è ad uno stadio di civiltà basso”. I palestinesi musulmani e cristiani all’epoca rappresentavano più del 95% della popolazione.

Come accade oggi, specialmente qui in Italia con i vari telegiornali del servizio pubblico e la maggior parte delle reti private, tra cui vi sono inviati molto speciali che hanno prestato servizio in quell’esercito che ammazza bambini a Gaza, che raccontano spingendo con parole più pesanti una parte degli attori nel conflitto rispetto l’altra. Per esempio non si menziona mai il numero delle vittime effettive di una delle due parti e si forza l’accento sul lancio di razzi, mentre si accenna leggermente alla miriade di bombe lanciate sulle case dei civili, sterminando intere famiglie e minori o si racconta estremizzando le aggressioni compiute dai musulmani e non si accenna minimamente alle violenze e agli assalti dei coloni ai beni privati, alle moschee e alle persone musulmane. Notizie tra l’altro riscontrabili su tutti i media internazionali e non provenienti da fonti inattendibili.

O peggio non si fa un minimo accenno a tutti coloro che hanno protestato pacificamente in questi giorni a favore dei palestinesi, mentre ci sono stati un numero considerevole di servizi su una unica e minuta manifestazione avvenuta a Roma a sostegno dell’autodifesa di Israele.

Autodifesa colpire indiscriminatamente con migliaia di bombe, aerei, carri armati e cannoni annientando famiglie intere e più di una trentina di bambini?

“Qualunque altra cosa si possa dire, Israele oggi non è il paese che il Guardian aveva previsto o avrebbe voluto”, è scritto nell’articolo.

Questa ammissione da parte del Guardian arriva quando lo status di Israele come paese profondamente razzista che pratica un sistema di apartheid è diventato impossibile da contestare. Il mese scorso, Human Rights Watch (HRW), si è unita a una serie di altri importanti gruppi per dichiarare che Israele sta commettendo i crimini di apartheid e persecuzione .

Prima del rapporto di HRW, il gruppo israeliano per i diritti umani B’Tselem ha bollato Israele come uno stato di “apartheid” che “promuove e perpetua la supremazia ebraica tra il Mar Mediterraneo e il fiume Giordano”. Facendo eco al rapporto delle Nazioni Unite del 2017 che concludeva che Israele praticava l’apartheid, B’Tselem ha respinto l’idea sbagliata popolare secondo cui si tratta di una democrazia all’interno della Linea Verde (dell’armistizio del 1949).

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