Adottata la strategia Ue su rimpatri volontari e reintegrazione

Rafforzare il quadro giuridico e operativo, migliorare la qualità dei programmi, collegarsi con i programmi di sviluppo e cooperazione con i Paesi terzi. Sono gli obiettivi principali della Strategia dell’UE sui rimpatri volontari e la reintegrazione adottata ieri dalla Commissione Europea.

Il Vicepresidente per la Promozione del nostro stile di vita europeo, Margaritis Schinas, ha dichiarato: “L’Unione europea sta costruendo un nuovo ecosistema per i rimpatri nell’intento di aumentare la cooperazione sulle riammissioni, migliorare il quadro di governance, dotare Frontex di un nuovo mandato operativo sui rimpatri e nominare un coordinatore UE per i rimpatri. La strategia sui rimpatri volontari e la reintegrazione adottata oggi è un altro tassello del mosaico. I rimpatri sono più efficaci se volontari e accompagnati da autentiche possibilità di reinserimento per i rimpatriati e la nuova strategia svilupperà un approccio più uniforme e coordinato tra gli Stati membri per liberarne tutte le potenzialità.”

La Commissaria per gli Affari interni, Ylva Johansson, ha dichiarato: “Appena un terzo circa delle persone che non hanno il diritto di soggiornare nell’UE rientra nel proprio paese d’origine e meno del 30 % di chi lo fa agisce di sua spontanea volontà. Il rimpatrio volontario è sempre la soluzione migliore: mette al centro l’individuo ed è più efficace e meno costoso. Questa nostra prima strategia sui rimpatri volontari e la reintegrazione aiuterà i rimpatriati, sia dall’UE che dai paesi terzi, a cogliere le opportunità disponibili nel loro paese d’origine, contribuire allo sviluppo della comunità e rafforzare la fiducia nel nostro sistema migratorio così da renderlo più efficace.”

Come si legge in una nota della Commissione, le differenze tra le procedure d’asilo e di rimpatrio, le difficoltà nel prevenire il rischio di fuga, le risorse insufficienti, la mancanza di dati, la frammentazione generale e la limitata capacità amministrativa nel dar seguito alle decisioni di rimpatrio sono tutti fattori che contribuiscono allo scarso ricorso ai programmi di rimpatrio volontario assistito. Grazie alla proposta di rifusione della direttiva rimpatri, alla proposta modificata di regolamento sulle procedure di asilo, al regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione e al regolamento Eurodac riveduto, la Commissione continuerà ad istituire norme e procedure comuni rapide ed eque per l’asilo e il rimpatrio, a monitorare la concessione dell’assistenza in materia di rimpatrio e reintegrazione e a ridurre il rischio di spostamenti non autorizzati.

Con il rafforzamento del suo mandato, Frontex sarà in grado di sostenere gli Stati membri in tutte le fasi del processo di rimpatrio volontario e di reintegrazione, anche per quanto riguarda l’attività di consulenza prima del rimpatrio, il sostegno successivo all’arrivo nel paese di destinazione e il monitoraggio dell’efficacia dell’assistenza al reinserimento. Il coordinatore per i rimpatri e la rete ad alto livello per i rimpatri forniranno ulteriore assistenza tecnica agli Stati membri nel collegare tra loro i diversi assi d’intervento della politica di rimpatrio dell’UE.

Fornendo una consulenza tempestiva, mirata ed efficace in materia di rimpatrio che tenga conto delle circostanze individuali, delle esigenze dei minori e dei gruppi vulnerabili e prevedendo un sostegno dopo il rimpatrio sarà possibile migliorare le possibilità di reinserimento sostenibile e positivo del rimpatriato nella comunità d’origine. Insieme a Frontex, la Commissione predisporrà un programma di formazione comune per i consulenti esperti di rimpatrio che andrà ad integrare il sostegno già previsto dall’Agenzia e che farà un miglior uso di strumenti online, quali l’inventario sull’assistenza al rimpatrio e alla reintegrazione e lo strumento di assistenza alla reintegrazione. La Commissione, in collaborazione con gli Stati membri, Frontex e la rete europea per il rimpatrio e la reintegrazione, predisporrà inoltre un quadro di qualità per i prestatori di servizi di reintegrazione basato su standard comuni per la gestione dei progetti, con il sostegno dei finanziamenti dell’UE.

La cooperazione in materia di rimpatrio volontario e reintegrazione è un aspetto fondamentale dei partenariati nel settore della migrazione che l’UE rafforzerà nell’ambito del nuovo patto sulla migrazione e l’asilo. L’UE sosterrà la titolarità dei processi di reintegrazione nei paesi partner mediante lo sviluppo di capacità, fornendo al personale le competenze necessarie o aiutando le strutture di governance a rispondere alle esigenze economiche, sociali e psicosociali specifiche dei rimpatriati. Continuerà inoltre a fornire assistenza al rimpatrio volontario e alla reintegrazione dei migranti bloccati in altri paesi, esplorando eventualmente la possibilità di instaurare nuovi partenariati. Rafforzerà infine il collegamento tra i programmi di reintegrazione e altre iniziative di sviluppo pertinenti nei paesi partner. Da parte sua, la Commissione garantirà un uso più coordinato delle risorse finanziarie che saranno disponibili nell’ambito di diversi fondi dell’UE per sostenere l’intero processo di rimpatrio volontario e reintegrazione.

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