Regime saudita imprigiona le donne che lottano per i propri diritti (7 di 7)

Israa Al-Ghomgham, 32 anni, donna saudita, condannata del regime di bin Salman a otto anni e una volta uscita di prigione a cinque anno di divieto di espatrio e libertà vigilata. E’ lo stesso tribunale che ha condannato tutte le altre donne attiviste, un tribunale di uomini misogini al servizio del principe.

Lo conferma il GCHR (Gulf Center for Human Rights), il quale conferma che alla donna gli è stato vietato un avvocato durante l’iter giudiziario e violandole tutti i diritti che un essere umano deve avere.

Arresto avvenuto perché la donna ha partecipato alle proteste delle primavere arabe, documentandole e facendo vedere al mondo intero che l’Arabia Saudita non è con MbS e la sua tirannia, tra l’altro un altro motivo è anche perché lei è shita. Conosciamo benissimo l’avversione verso gli shiiti, di quello che purtroppo è destinato, se qualcosa non cambi prima, a diventare il protettore delle sacre moschee per noi musulmani.

HRW e gli esperti delle Nazioni Unite hanno chiaramente detto che le accuse contro Israa sono prive di ogni base giuridica. In più è chiaramente detto dalle ONG che il tribunale speciale, creato da MbS contro il terrorismo, gli è servito solo per poter imprigionare gli attivisti del regno , specialmente donne.

“Il governo saudita discrimina la sua minoranza sciita nell’istruzione pubblica, nella libertà religiosa e nell’occupazione, ma il sistema di giustizia penale, in particolare, è stato ripetutamente sfruttato per infliggere punizioni draconiane contro i membri della comunità sciita a seguito di processi gravemente iniqui”, lo riferisce in una dichiarazione ufficiale un portavoce della HRW.

Israa insieme agli altri attivisti shiti rischia la pena di morte per le proteste fatte nel 2011.

Non certo noi musulmani ci meritiamo uno come MbS che vuole ambire al titolo di Protettore delle Sacre Moschee, visto la sua avversione ai diritti delle donne e la sua non libertà di culto verso altri musulmani e religioni che non sia quella che a lui più piace.

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