Le misure per “nuovi e migliori posti di lavoro”, “competenze e parità”, “protezione sociale e inclusione”

Entro il 2030, nell’UE, almeno il 78% della popolazione tra i 20 e i 64 anni dovrà essere occupata, almeno il 60% degli adulti dovrà partecipare ogni anno ad attività di formazione e almeno 15 milioni di persone andranno sottratte al rischio di povertà o di esclusione sociale. Sono i tre obiettivi fissati dalla Commissione Europea nel nuovo Piano d’azione sul Pilastro europeo dei diritti sociali (European pillar of social rights action plan), uno per ognuna delle aree indicate come prioritarie: nuovi e migliori posti di lavoro, competenze e parità, protezione sociale e inclusione. 

Con il Piano, presentato lo scorso 4 marzo, la Commissione dice di voler puntare a “un’Europa sociale forte che concentri la propria attenzione su occupazione e competenze per il futuro e apra la strada a una ripresa socioeconomica equa, inclusiva e resiliente”. Il documento “delinea azioni concrete per proseguire l’attuazione dei principi del pilastro europeo dei diritti sociali nell’ambito di uno sforzo comune degli Stati membri e dell’UE, con il coinvolgimento attivo delle parti sociali e della società civile”.

In alcuni passaggi, il Piano parla espressamente di migranti, come quando sottolinea che la pandemia di Covid-19 ha avuto un “impatto sproporzionato” sulla loro partecipazione al mercato del lavoro e che invece, garantendo una partecipazione ai massimi livelli, si contribuirà a una crescita più inclusiva dell’occupazione, inoltre, “la ripresa dell’Europa richiede che si attraggano nuovi talenti”. “La diversità nella nostra economia e società è una forza”, scrive ancora la Commissione. In generale, comunque, molte delle misure previste dal Piano si rivolgono alle fasce più svantaggiate della popolazione, nelle quali i migranti sono ampiamente rappresentati. 

Insieme al Piano, la Commissione ha presentato una Raccomandazione relativa a un sostegno attivo ed efficace all’occupazione (EASE) in seguito alla crisi COVID-19, che promuove la creazione di posti di lavoro e le transizioni professionali dai settori in declino a quelli in espansione, in particolare i settori verde e digitale. Tre le misure principali, da finanziare anche con i fondi Ue (a cominciare dal Recovery e dal Fondo Sociale europeo plus): incentivi all’assunzione e sostegno all’imprenditorialità; opportunità di miglioramento del livello delle competenze e di riqualificazione; maggiore sostegno da parte dei servizi per l’impiego.

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