In Malesia arrestato il direttore dell’azienda per lo scandalo del cartello della carne halal falsa

Il direttore di una società è diventato l’ottava persona ad essere arrestata dalla Commissione anticorruzione malese (MACC) nelle indagini, ancora in corso, sullo scandalo del cartello della carne halal falsa.

Il 36enne è stato arrestato a Johor Bahru.

Sale, invece, a 27 il numero dei testimoni, inclusi lavoratori, agenti di importazione e funzionari governativi.

La commissione sta indagando attivamente sul caso, ai sensi del MACC Act 2009, con riferimento ai reati di corruzione, presentazione di false affermazioni e falsificazione di documenti, analizzando le informazioni assunte e raccogliendo prove.

Le indagini si sono concentrate anche sul probabile coinvolgimento di alti funzionari di almeno quattro agenzie, al soldo ed a protezione del cartello specializzato nell’importazione di carne non certificata, inclusi canguro e carne di cavallo, in Malesia, spacciandola per halal.

Si prevedono nuovi arresti.

Gli unici paesi certificati dalle autorità malesi per l’importazione di carne halal sono Australia, Argentina, Brasile, India, Sud Africa, Pakistan, Giappone, Nuova Zelanda e Stati Uniti, con importazioni gestite da Jakim e dal Dipartimento dei servizi veterinari.

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