In Palestina si continua a costruire per i coloni e distruggere per i palestinesi

Continuano le distruzioni di case palestinesi con i bulldozer in tutto il territorio occupato, nonostante le promesse dell’accordo di Abramo. Gli occupanti usano svariati pretesti per distruggere le case dei palestinesi senza mai verificare le accuse che imputate ai proprietari delle abitazioni da distruggere.

Da una parte distruggono(le imprese palestinesi di Wadi al-Joz), dall’altra costruiscono villaggi e abitazioni in territori occupati, come sta accadendo nella parte est di al-Quds(Gerusalemme), dove hanno approvato un piano per costruire un insediamento illegale.

Questi insediamenti saranno costruiti su 500 acri di terra sequestrata ai palestinesi, sostituendo le attività esistenti con l’idea di costruire la “Silicon Valley” sionista. Questa ulteriore usurpazione comporterà l’isolamento ancora più accentuato dei quartieri palestinesi nella città dal resto del pur misera West Bank, portando alla completa rovina tutte le attività arabe all’interno della città vecchia.

L’autorità occupante si affretta dire al mondo intero che il progetto servirà a dare nuova energia alle attività palestinesi che rimarranno in zona, ma con l’avviso di sfratto dai terreni di proprietà, la distruzione e la ricostruzione degli edifici, tutto andrà a favore dei prossimi coloni che andranno a occupare quelle terre, rendendo sempre più, al città santa, giudaizzata.

“Il saccheggio mirato e sistematico di Israele della Gerusalemme occupata persiste senza sosta, in violazione del diritto internazionale e delle posizioni proclamate degli stati in tutto il mondo”, ha detto Hanan Ashrawi dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina. “Questo è un piano oltraggioso e criminale che devasterà 200 aziende palestinesi nell’area e priverà centinaia di palestinesi del loro sostentamento”.

Tutto questo, in barba al famoso patto di normalizzazione, che a secondo dei paesi firmatari avrebbe dovuto fermare l’avanzamento delle costruzioni nei territori occupati. Come sempre accade, però, con i sionisti israeliani e chi collabora con loro, nulla è mai come promesso.

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