Gli Emirati vietano il visto ai pakistani a favore degli indiani

Gli emiri di Dubai e Abu Dhabi hanno usato la scusa della pandemia del CoViD per iniziare a vietare i visti d’ingresso e i rinnovi ai lavoratori pakistani, non usando i canali formali e ufficiali ma tramite televisione e giornali.

Era già nell’aria la che questo passo sarebbe stato compiuto da quanto Hareetz l’11 Agosto 2020 pubblica un articolo con titolo: “Il rifiuto del Pakistan alla normalizzazione di Israele minaccia la società pakistana”.

Più che un caso di protezione per il CoViD, sembra proprio essere una punizione per il paese asiatico presa in comune accordo con l’entità che occupa la Palestina.

Naturalmente questa è una notizia non buona per il governo pakistano, che si vede il ritorno a casa di molti pakistani e il blocco di circa 3000, per ora, cittadini senza lavoro.

La cosa che conferma la cosi detta “punizione” è che nello stesso tempo che sono stati vietati questi 3000 visti, dall’agenzia indiana Rawalpindi, sono stati richiesti 3000 lavoratori indiani per Dubai e Abi Dhabi.

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Una circolare emessa dalla zona franca dell’aeroporto di Dubai dice, riferendosi ai lavoratori pakistani: “Secondo l’ultima circolare rilasciata dal Dipartimento per l’immigrazione, le domande di permesso di ingresso (per le persone fuori dal paese), le domande di nuovo visto di lavoro e di nuovo visto di visita (lungo, breve e turistico) sarà sospeso fino a nuovo avviso.”.

Il divieto è stato poi allargato, per non far sembrare una “punizione” al Pakistan per il rifiuto di normalizzazione con l’entità sionista, a 13 nazioni e  sono oltre al Pakistan, Siria, Turchia, Iran, Yemen e altri paesi musulmani. La cosa in comune che hanno questi paesi è il rifiuto della normalizzazione con l’entità che occupa la Palestina.

Questo sembra che sia il trend dei paesi che hanno normalizzato, colpire chi non lo ha fatto con tutti i mezzi e costringerli a farlo. Naturalmente di ufficiale non c’è nulla, ma dall’articolo di Hareetz in poi, troppe coincidenze hanno colpito il Pakistan a favore dell’India, che ricordiamo, è alleata con la Grecia, e Israele, come lo sono anche gli Emirati Arabi Uniti che hanno offerto tutto il sostegno contro la Turchia.

Paesi che di musulmano hanno ben poco, dato che lavorano per distruggere un “fratello” a favore di un nemico che da anni occupa terre a noi destinate cercando di cancellarne le tracce, o di altri paesi che sopprimono i musulmani e negano loro la cittadinanza mettendoli in condizione di non sopravvivenza e da qualche giorno “sbatte” in prigione per 10 anni ogni persona che si converte all’Islam.

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