Insediamenti illegali in Palestina dopo la normalizzazione

Nuovi insediamenti illegali, da parte dell’entità sionista, sono stati approvati in Palestina, nonostante le promesse, bugiarde, del primo ministro israeliano, fatte ai due governi arabi firmatari della normalizzazione.

Circa 2.166 nuove abitazioni nella Cisgiordania occupata sono state approvate, come hanno mostrato i dati ufficiali inviati all’AFP, ponendo fine alla tregua di otto mesi dell’espansione illegale israeliana, e dimostrando le vere intenzioni del governo sionista.

La ONG Peace Now, segnala che il governo sionista rifiuta categoricamente la sovranità palestinese e da dimostrazione che non è interessato ad una pace tra i due stati. Tra l’altro, sono all’approvazione altre 2000 abitazioni in Cisgiordania illegali: “Il primo ministro israeliano sta procedendo a pieno ritmo verso il consolidamento dell’annessione de facto della Cisgiordania”, ha detto un rappresentante della ONG.

I governi arabi che hanno firmato quel patto, UAE e Bahrein, ora si trovano nella condizione di aver dato l’approvazione al governo sionista di continuare a fare ciò che si era prefissato ben 80 anni fa, conquistare in ogni modo la Palestina e cacciar via i suoi abitanti arabi.

Neanche un mese è passato dalla firma di quella normalizzazione che tutto sta succedendo meno ciò che si era promesso. Normalizzazione che ha il benestare degli USA, come dimostra l’altro piano di pace lanciato come soluzione del secolo, all’inizio del 2020, che il genero di Trump vorrebbe far passare come unica chance per i palestinesi di sopravvivere.

Governi arabi che dovrebbero pensare al proprio popolo che continua la giustissima protesta contro questa normalizzazione, che è repressa a suon di prigionia, di divieto d’informazione e libertà di espressione. Pensiero che dovrebbe essere anche preso in considerazione dai futuri governi, che hanno intenzione di fare accordi con chi non li ha mai rispettati, o non ha mai eseguito patti in precedenza sottoscritti, o rispettato sanzioni affibbiate: un governo inaffidabile, che continua, in barba alle risoluzioni emesse dell’ONU, a fare i suoi comodi in Palestina.

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