Entrata a gamba tesa

Del Dr. Pir Muhammad Muddaththir Silvio Gualini Chishti Nizami

 

Per chi non mi conoscesse, metto subito le mani avanti: non mi dedico al calcio. Semplicemente utilizzo un termine calcistico perché questo sport con le sue tattiche esprime un confronto fra due forze. Ma, nel calcio, al contrari o della vita reale, un arbitro sancisce solo gli errori e i falli e solamente quando li vede. Invece, nella vita reale, l’Arbitro cui nulla sfugge registra tutti gli errori e presenterà ad ognuno il conto condito con la Sua Misericordia. Scrivo questo perché, come ogni anno, sta iniziando “ il male di stagione ”: si avvicina il Natale e quindi comincia lo sfruttamento
mediatico di una ricorrenza religiosa che ha radici profondissime in un’Europa pre-Cristiana.
Tuttavia, queste radici ed il rispetto per la lor o valenza spirituale non importano a nessuno. Tantomeno a chi vuole cavalcare la tigre del populismo in nome e per scopi propagandistici individuali. Di conseguenza, come al solito, si cerca di prendersela con i più deboli della società. In questo caso i Musulmani immigrati che hanno scarsa rappresentatività e sono per lo più emarginati nella società italiana pur avendo un peso spirituale, sociale ed anche economico non indifferente. Ricomincia quindi la saga dell’identità cristiana con il presepe e, stento perfino a crederci, con gli alberi di Natale che di cristiano non hanno proprio niente.

L’assessore all’istruzione della Regione Piemonte ha fatto una “entrata a gamba tesa ” inviando una
circolare ai presidi di tutti gli istituti scolastici della Regione Piemonte. La circolare invita i presidi a far onorare il Natale agli studenti secondo le usuali simbologie: canti, alberi e presepi. La motivazione è il rivendicare pretese identità Cristiane imponendo presepe ed albero natalizio accompagnati dai canti c ome momento di “integrazione” senza curarsi di prevaricare situazioni ben diverse ed accentuare divisioni, fomentando così un vero scontro religioso. La qual cosa non costituisce certo una novità, dal momento che, in fin dei conti, i Tribunali della “Santa Inquisizione” funzionavano per diffondere il bene del Cattolicesimo alle popolazioni afflitte dalla diversità
religiosa, in quel caso Ebrei (soprattutto) e Musulmani (il risultato fu di 340000 imprigionati e
64000 giustiziati per eresia). Il tentativo è evidente: cercare di influenzare menti giovani edistoglierle dalle proprie credenze famigliari; insomma meglio uccidere la fiamma dell’Islam quando sono ancora i soggetti giovani ( piccoli ed assorbono meglio.

Chiarisco innanzi tutto un aspetto che ha del buffonesco e denota che per i politici italiani conta il “colpo ad effetto”, come appunto un’entrata a gamba tesa fatta d’istinto, per spezzare l’azione dell’avversario in una partita di pallone, solo che questa è la partita della vita. Non importa se uno le spara grosse, non importa se l’azione sarebbe finita in un corner oppure in un fuori campo. Così scopriamo che una tradizione nordica di origine druidica, l’albero di Natale, fa parte dell’identità cattolica italiana: autogol assessora! Così scopriamo che le famiglie italiane, statisticamente date
per Cattoliche si riuniscono a Natale ed invece di abbuffarsi e sbevazzare sostanze intossicanti di varia natura si riuniscono davanti al Presepe ed all’albero di Natale, rigorosamente in plastica non biodegradabile, per intonare canti natalizi. Forse l’ atmosfera natalizia creata ad arte da quella fabbrica dei sogni che è la televisione, con le sue pubblicità che sostituiscono le prediche natalizie e le “novene” di antica memoria, ha influenzato l’assessora Elena Chiorino.

Ma la vera realtà del Natale è ben diversa dal clima Natalizio Cristiano delle luci scintillanti dei negozi per spingere il
consumismo dei regali delle feste di fine anno. Tuttavia, chi fra i Cristiani si ricorda che Gesù, il predicatore dell’arrivo dell’ultimo profeta صلى الله عليه وسلم, non possedeva nemmeno un pettine per se stesso? A che cosa serve vedere un Presepe se non insegna il rispetto per gli altri? Non si prova imbarazzo a mettere “un negher” fra i Re Magi. A che cosa serve inneggiare a canti di fronte un albero di Natale che, se vero non trasformerà più CO2 , mentre se è di plastica sarà un problema smaltirlo? La gioia della nascita di un Profeta, Alaihi Wa Sallam, di un grandissimo Profeta dovrebbe indurre alla riflessione ed alla tolleranza reciproca e non ad imposizioni che sanno di ignoranza verso “l’altro, il diverso” e che riportano alla Spagna Moresca ed al periodo dell’Inquisizione (che di Santa aveva
diverso” e che riportano alla Spagna Moresca ed al periodo dell’Inquisizione (che di Santa aveva solo il nome).solo il nome).Sarà perché sono influenzato dalla lettura della Sirat-un-Nabi  صلى الله عليه وسلم, la biografia del Santo Profeta  صلى الله عليه وسلم, , scritta in sette volumi dal mio venerato maestro, Giudice di Corte Suprema del Pakistan, Pir Muhammad Karam Shah Al Azhari, Rahmatullah Ahle. Sarà perché nonostante la forte presenza di un Islam monolitico vennero inventate da Cristiani ingiuriose bugie che sono sopravvissute nel tempo. Quello che mi ha spinto a scrivere è il fatto di vedere oggi immutata quell’attitudine tipica dei Cristiani, ignoranti della realtà delle cose, per la quale le bugie confezionate da certi appartenenti al clero Cattolico oltre mille anni fa, preci samente nella Spagna Moresca, si sono così radicate da sopravvivere nel pensiero di coloro che oggi si definiscono Cattolici andando perfino contro quanto espresso dal Papa, visitando Jamia Al Azhar al Cairo, Egitto. Non entrarono forse a
gamba tesa ” i Crociati nel 1099 d . quando “liberando” Gerusalemme massacrarono tutti i Musulmani per oltre quindici giorni, uccidendo donne, bambini, vecchi e giovani indistintamente. Ma stranamente il “feroce Saladino”, in realtà Salah ud Din Ayubi, Rahmatullah Ahle, riconquistando Gerusalemme ai Musulmani, ottanta anni dopo quel massacro, garantì ad ogni Cristiano di Gerusalemme un salvacondotto lasciando intatti, anzi rispettando, i luoghi di culto dei Cristiani. Anni fa mi capitò di leggere il racconto di un Crociato arrivato fresco a Gerusalemme nel
periodo di pace e tregua in cui Crociati e Militari Musulmani convivevano in relativa tranquillità. Il Crociato in questione, non ricordo il nome, vide un Musulmano pregare verso la Qibla , credendo fosse un Cristiano lo riprese rudemente e lo spostò volgendolo ad Oriente, salvo poi scusarsi con il malcapitato quando gli venne spiegato che era un Musulmano. Quello che mi colpì, e mi colpisce tuttora, è che se un Cristiano vedendo un Musulmano pregare si confondeva con un altro Cristiano vuol dire che i Cristiani avevano un modo di pregare simile a quello dei Musulmani altrimenti non vi sarebbe stata confusione.

Ma, la domanda è: dove è sparito quel modo di pregare dei Cristiani?
Perché e quando è stato abbandonato dai Cristiani stessi?
Quello che è preoccupante è che l’assessora Elena Chiorino non ha promosso questa iniziativa per
portare la luce del Cristianesimo ai cristiani sempre più laici e sempre più atei. Stupisce come una
certa classe politica sia così ignorante da non sapere o far finta di non sapere che il 13% della popolazione italiana sia dichiaratamente atea e questo dato credo e temo che sia trasversale, colpendo di più Cristiani, ma anche alcuni giovani Musulmani, Hindu ed Ebrei. L’ateismo sta diventando una specie di religione che per assu rdo ha nel “non credere” un credo saldissimo. Recentemente ho avuto modo di avere una discussione con un giovane affetto da quest’orribile situazione di cecità spirituale. Cecità che porta ad avere uno scarso senso morale ed etico, di cui
misuriamo giorna mente la portata, e di cui la scuola dell’obbligo è una gran responsabile.
Anziché preoccuparsi di falsi problemi, chissà, se uno di questi giorni, troveremo dei politici che, invece di sfruttare l’ignoranza del popolino, cercheranno di operare per il ben e della nazione. Ma, si sa, vale sempre il motto attribuito al Cardinal Carafa (1517 1561) che disse: “ vulgus vult decipi, ergo decipiatur! decipiatur!”. Ovvero “il popolino vuole essere sviato, quindi sviamolo!” (non sfugga che la frase è ufficialmente attribuita a un “principe della Chiesa”).

Mentre ultimavo queste poche pagine, è comparsa sulla stampa nazionale la notizia di uno studio dell’OCSE Pisa che solo uno studente (di 15 anni) su venti è in grado di distinguere tra fatti ed opinioni (e comprendere poi entrambi). Allora mi sono reso conto che la politica vuole applicare sistematicamente la regola del Cardinal Carafa, sopra citata, producendo e sfornando ignoranti in gran quantità in grado di distinguere messaggi semplici del tipo: Cristiano, ed Italiano, buono e bravo; Musulmano, italiano o straniero, cattivo. Ecco perché certi assessori all’istruzione
preferiscono accanirsi su problemi inesistenti, così da sviare il popolino di oggi per avere un domani (secondo loro migliore) rafforzato da gente ancora più ignorante. Forse questo spiega più di ogni altra cosa il sovranismo e la cattiveria sempre più dilagante che fa ricordare le parole evangeliche del Cristo: “ lo scandalo deve esistere, ma guai a chi da scandalo ”, assumendomi l’improntitudine di parafrasare questa frase evangelica vorrei dire mettendo in guardia i Musulmani sinceri e pacifici che: “la violenza deve esistere, ma guai a chi la perpetra perché dovrà poi vedersela con Dio”.

Per contro l’Islam, religione di pace, ha come caratteristica peculiare quella di perseguire la conoscenza ad ogni costo, attitudine ben sintetizzata dalla famosa tradizione ( hadith ): cercate la conoscenza anche andando in Cina ” (a quei tempi , 1441 anni fa la Cina era veramente lontana). Frase in qualche modo ripresa da Dante con la c elebre frase “… fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza …” (verso 119, Canto XXVI dell’Inferno) che poi non è altro che il manifesto programmatico del vero Musulmano e forse è uno dei motivi per cui Dante si trovò da solo …

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