Le aziende energetiche nord americane in Tagikistan. A guidarle l’Italiano Karim Benvenuto

Il Tagikistan, paese musulmano, sta emergendo come un cruciale snodo energetico tra i Paesi dell’ex blocco sovietico. Nonostante non disponga di risorse di gas o petrolio come alcuni dei suoi confinanti, il Tagikistan possiede un tesoro forse ancora più prezioso: l’acqua.

Con l’intento di sfruttare questa risorsa, il governo tagiko sta puntando con forza sull’energia idroelettrica, con piani ambiziosi per esportarla in Paesi come Pakistan e Afghanistan, che storicamente hanno affrontato carenze energetiche. Contemporaneamente, il Tagikistan concede ai vicini Uzbekistan e Kirghistan l’accesso al gasdotto interasiatico, trattando una parte del flusso per sé e assicurando in cambio un costante afflusso d’acqua.

I fiumi principali del Paese, l’Amu Darya e il Syr Darya, alimentano già numerose centrali idroelettriche. Tuttavia, il governo aspira a espandersi ulteriormente, puntando a realizzare nuove dighe e centrali per affermarsi come uno dei principali esportatori di energia nella regione. A questo fine, c’è un crescente interesse per materiali e competenze provenienti dall’Occidente.

Un selezionato gruppo di aziende energetiche nordamericane di media grandezza, con gli Stati Uniti che rivestono un ruolo strategico anche a livello militare, insieme a società canadesi, si stanno mobilitando in questo scenario. Sarà l’italiano Karim Benvenuto, noto esperto di economia islamica e referente chiave per diversi paesi dell’Asia centrale, a guidare una missione composta da nove aziende – sei statunitensi e tre canadesi. Questa missione si terrà il 25 e 26 novembre nella Capitale Dushanbe. La scelta di Benvenuto riflette non solo la sua profonda conoscenza dei Paesi musulmani ma anche i notevoli successi raggiunti di recente, oltre alla fiducia di cui gode in quella regione del mondo.

 

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