L’ONU afferma che Israele è il responsabile delle tensioni e dell’instabilità in Palestina

Una commissione d’inchiesta incaricata dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite (HRC), afferma che l’occupazione israeliana dei territori palestinesi e la discriminazione contro la popolazione palestinese sono “le cause principali” delle ricorrenti tensioni e instabilità in Palestina.

“Le conclusioni e le raccomandazioni relative alle cause profonde (di questo conflitto, ndr) puntano in modo schiacciante a Israele, che analizziamo come indicatore della natura asimmetrica del conflitto e della realtà di uno stato che ne occupa un altro”, scrive il presidente di questa commissione, il sudafricano ed ex Alto Commissario per i diritti umani, Navanethem Pillay.

“Porre fine all’occupazione israeliana dei territori, nel pieno rispetto delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, rimane cruciale per porre fine al ciclo continuo di violenza”, dice il presidente di questa commissione, il sudafricano ed ex Alto Commissario per i diritti umani, Navanethem Pillay.

Il quale afferma: “Le conclusioni e le raccomandazioni relative alle cause profonde (di questo conflitto, ndr) puntano in modo schiacciante a Israele, che analizziamo come indicatore della natura asimmetrica del conflitto e della realtà di uno stato che ne occupa un altro”.

L’occupazione della Palestina e delle aree destinate ai Palestinesi, compresa Gerusalemme Est sono state citate dalle parti interessate palestinesi e israeliane come una delle radici delle tensioni ricorrenti, dell’instabilità e del conflitto prolungato nella terra di Palestina.

Ma come al solito, l’unico paese al mondo ad esercitare imperterrito razzismo e apartheid è difeso dagli Stati Uniti, che sono complici di tutte le morti palestinesi e delle violenze dei sionisti. Price, il portavoce del Dipartimento di Stato, dice: “Il CIO nella sua forma attuale è la continuazione di un modello di lunga data atto a colpire ingiustamente Israele”.

“Come abbiamo ripetutamente affermato, ci opponiamo fermamente alla natura aperta e vagamente definita della Commissione d’inchiesta (CIO) del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite (HRC) sulla situazione in Israele, Cisgiordania e Gaza, che rappresenta un unico approccio parziale e prevenuto che non fa nulla per far avanzare le prospettive di pace”.

Price dimentica le ingerenze statunitensi nella regione a favore dei sionisti che da Washington, dettano legge a tutti i presidenti statunitensi, per favorire l’occupazione e l’apartheid israeliana.

Tolti gli Stati Uniti, il governo sionista non avrebbe più quest’arroganza e strafottenza che dimostra nei confronti delle leggi dell’ONU e internazionali, dal giorno della sua tentata creazione e obbligata accettazione al mondo intero.

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