Vox populi vox Dei – non sempre

Durante una nota trasmissione televisiva, della categoria “talk-show”, il conduttore ed esperto giornalista ha avuto, secondo me, una caduta di stile: in un confronto verbale in cui un politico sosteneva che a soffrire di situazioni belliche non ci sono solo gli Ucraini ma anche i Palestinesi, i Siriani, gli Yemeniti, gli Afghani, i Rohinja, questo conduttore ha detto testualmente: “Sì ma loro sono come noi”, riferendosi agli sfortunati e dolenti Ucraini. Frase infelice che nemmeno il suo oppositore ha colto in pieno e tutto è glissato nel “dimenticatoio”, almeno qualcuno ci sperava.

Ma come? Per gli Ucraini “loro sono come noi” vuol dire che loro hanno pari diritti ai nostri mentre quelli con diversa provenienza dall’Ucraina e la pelle olivastra o scura o nera hanno meno diritti? Non ho trovato niente di simile alla Corte dei Diritti dell’Uomo e nemmeno nella Costituzione Italiana in cui per altro è asserita l’assoluta uguaglianza degli esseri umani. Se poi penso che Allah creò Adamo (Hazrat Adam, Alaihi Wa Sallam) con la pelle nera come confermano recenti analisi sul DNA. Da quella frase infelice parrebbe che noi, razza bianca, non solo ci siamo “stinti” dal nero ma, perdendo colore abbiamo anche perso fierezza, dignità e senso dei valori umani, viste le indefinite guerre ed il comprovato marciume di una società dedita solo al guadagno per incrementare divertimento, sesso ed uso di droghe (a Roma hanno riscontrato particelle di cocaina nell’atmosfera, a Firenze residui di droga nell’Arno …). Assistiamo continuamente ad una rovinosa caduta verso le bassezze umane che si riflette nella perdita di stile di un giornalista che ho sempre apprezzato per la sua imparzialità e fedeltà alla dignità di giornalista e di conduttore. Un così plateale scivolone invocando la superiorità della razza in perfetto stile nazista è un sinistro campanello d’allarme per tutta la comunità degli immigrati che cercano di vivere in Europa. La frase “loro sono come noi” tende a ribadire che non sono nati in paesi esotici da cui provengono i milioni di migranti extra-comunitari che l’Europa ha finto di non vedere arrivare. Certamente le circostanze sono diverse, questa volta abbiamo la guerra vicinissima a casa, la gente assomiglia a noi perché bianchi con occhi per lo più azzurri e capelli biondi. Un mix di tratti somatici che li rende simili a noi, ma la cultura è abbastanza diversa dalla nostra.  Ma la voce del popolo, magari guidata da una posizione corale dei media ufficiali ha già deciso: “sono come noi”. Questa frase, “sono come noi” giustifica ogni forma di sperequazione fra migranti, per cui a Lampedusa, che pure è stata candidata al Nobel per la pace come fulgido esempio di accoglienza ai migranti (di colore) ha ceduto all’ondata di emotività di questi giorni. Così due bambini Ucraini sono stati accolti con tutti gli onori in una scuola di Lampedusa che si è adattata ad accoglierli senza farli sentire diversi. E con questo non si sa più niente di migranti che sono divenuti di seconda e terza classe anche se hanno lasciato nei loro paesi di origine situazioni altrettanto atroci per un futuro incerto e di sicuro meno ricco di quelli che “sono come noi”.

Ma noi musulmani non crediamo sempre ai detti popolari. Noi Musulmani ci rifacciamo ad un solo esempio di uomo perfetto che nel suo mandato di Messaggero di Allah non ha tralasciato nulla. Per rispondere alle miserie umane di una civiltà decadente sbandierata come “modo di vivere all’occidentale” ed ha creato classi di accoglienza precipitando nell’ingiustizia della diseguaglianza riporto una parte del discorso di commiato del Santo Profeta ﷺ tenuto a Makkah Mukarramah pochi mesi prima del suo passaggio al Mondo di Verità. Discorso testimoniato e riportato da migliaia di presenti.

Tutta l’Umanità deriva da Adamo ed Eva, un arabo non ha alcuna superiorità su un non-arabo, né un non-arabo ha alcuna superiorità su un arabo; anche un bianco non ha alcuna superiorità su un nero, né un nero ha una superiorità su un bianco, eccetto per il timore di Allah (taqwà) e le buone azioni. (altra versione: ricordate che siete tutti uguali, il più degno di voi presso il Signore è colui che più lo teme taqwà). Imparate che ogni musulmano è fratello di ogni musulmano e che i musulmani costituiscono una fratellanza.”

Chi è questo scriba per aggiungere commenti o parole di difesa per l’Islam che rimane sempre l’obiettivo da distruggere da parte di chi crede e vive di diseguaglianze, di amore esclusivo per altri privilegiati (quelli della razza bianca), di desiderio per il potere terreno ed il denaro! Buon Ramadan agli esseri di buona volontà.

Facebook Comments Box